"Un grande rammarico, una distruzione devastante". A parlare è Giorgio Napolitano che commenta così, al telefono col direttore del Mattino di Napoli Alessandro Barbano, il tragico rogo di Città della Scienza a Napoli: "So bene, per averle conosciute e frequentate negli anni – dice il Capo dello Stato – quale valore moderna struttura". L'ultima visita di Napolitano al museo interattivo andato in fumo nella notte di lunedì è datata 2006: Non ho mai perso fiducia sul futuro di Napoli – ebbe a dire in quella occasione il Presidente – ma basta rassegnazione". "Al di là dell'accertamento delle cause e delle responsabilità del disastro – dice il Presidente della Repubblica -, si pone ai poteri pubblici, anche sul piano nazionale, così come alla comunità scientifica e alla società civile napoletana, il problema di creare le condizioni per colmare un vuoto così grave".
In un videoreportage di Fanpage.it lo scoramento dei dipendenti di Città della Scienza-Fondazione Idis, è evidente: "Noi – dicono ai microfoni del nostro giornale – siamo stati traditi due volte". Il riferimento è alla drammatica situazione economica della Fondazione Idis e al mancato pagamento di molti stipendi prima di questo tragico epilogo.