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Cinquemila euro per evitare i Cpr, le opposizioni: “Governo si comporta come scafisti, vergogna”

Sono diversi gli esponenti dell’opposizione partiti all’attacco contro il governo per la misura dei cinquemila euro ai richiedenti asilo per evitare il Cpr. L’accusa comune all’esecutivo è quella di comportarsi come gli scafisti, che fanno pagare i migranti per la loro libertà.
A cura di Annalisa Girardi
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Sui cinquemila euro ai richiedenti asilo per non essere trattenuti in un Cpr, una misura inserita in un decreto del ministero dell'Interno, si sono subito scatenate le proteste dell'opposizione. "L'ultima crudeltà del governo cozza contro il diritto internazionale: quella dei 5 mila euro che si chiedono a chi fugge da discriminazione, guerre e torture per evitare di essere rinchiusi in un centro, un'ulteriore crudeltà inumana di un governo forte coi deboli e debole coi forti", afferma la segretaria del Pd, Elly Schlein, intervenendo in collegamento all’evento "Crea! L'Italia che faremo".

"Cinquemila euro per non finire nei CPR chiusi dal filo spinato. Da versare all’arrivo mediante fideiussione bancaria, se non si è annegati nel Mediterraneo. Il Paese che ha sparso nel mondo 24 milioni di migranti vede seppellita la memoria di ciò che è stato e la sua dignità per mano di un governo incapace e cinico", è il commento del sindaco di Bergamo Giorgio Gori (Pd).

"Cinquemila euro per il richiedente asilo che voglia evitare il centro di trattenimento. Non ce la fanno, è più forte di loro: anche la richiesta di asilo diventa una questione di censo", scrive su Facebook uno dei leader di Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni.

E ancora: "Chi può permetterselo pagherà cinquemila euro per evitare di finire in un Centro per il rimpatrio mentre analizzano la sua pratica, per i poveri cristi che posseggono solo quello che hanno indosso invece si possono aprire le porte dei centri, dove spesso si dorme per terra e manca tutto. La misura, pubblicata oggi in Gazzetta Ufficiale è oscena e incommentabile". Fratoianni conclude accusando il governo di comportarsi esattamente come gli scafisti: "Dicevano di voler dare la caccia agli scafisti in tutto il globo terracqueo e invece si comportano come loro, taglieggiando cinquemila euro con fideiussione bancaria".

Sulla stessa linea anche il capogruppo del Partito democratico in Senato, Francesco Boccia: "Il nostro governo stabilisce per decreto che un migrante, per non finire dentro un Cpr, deve pagare cinquemila. Siamo alla follia, alla irrealtà (visto che nessun migrante potrà pagare una somma del genere), al pagamento per la propria vita, alle tangenti per rimanere liberi, vogliono trasformare questo Paese nell'Ungheria di Orban. Questo governo è una vergogna".

Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, parla di "scafismo di Stato". E, come Boccia, accusa il governo di analogie con Paesi come l'Ungheria: "La norma del governo che chiede ai richiedenti asilo di versare una somma di 5mila euro per evitare di essere trattenuti all'interno dei Cpr è scafismo di Stato, una tangente discriminatoria, classista e disumana, verso chi scappa da fame e guerre. Ci sarebbe da vergognarsi solo per averlo pensato. Ma c'è di peggio: questa norma è illegale in quanto la Corte di Giustizia europea nel 2020 ha già sanzionato una misura analoga introdotta dall'Ungheria".

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