video suggerito
video suggerito

Un anno senza Marco Pannella, l’alfiere delle libertà

In ricordo di Marco Pannella, l’alfiere dello stato laico, della libertà individuale, dei diritti civili.
A cura di Charlotte Matteini
2.547 CONDIVISIONI
pannella
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Settembre 2015, nella sala dell'acquario civico milanese che stava ospitando l'ultimo congresso dell'associazione Luca Coscioni, qualcuno si avvicinò e gli disse che non poteva fumare all'interno della struttura. Se ne fregò altamente, si girò dall'altra parte e continuò imperterrito ad aspirare il fumo del suo sigaro. Questo è uno degli ultimi ricordi che ho di Marco Pannella. Già gravemente malato, era diventato ancor più provocatore e irascibile del solito. Per tutta la vita Marco Pannella è stato il contestatore, il rompipalle, l'alfiere delle battaglie di retroguardia che tanti politici non avevano il coraggio di combattere, di sostenere, di appoggiare. Come un moderno Don Chisciotte, ha sfidato i mulini a vento del provincialismo all'italiana e lottato come un leone per le cause in cui credeva.

Simbolo della storia radicale italiana, Marco Pannella è stato per me come un padre, il padre del mio impegno politico. Un faro. Il faro che ha illuminato il mio percorso, che mi ha travolto e stravolto la vita. Ricordo il suo faccione in televisione, nei primi anni 90. Avrò avuto 6 o 7 anni la prima volta che lo vidi in televisione. Era l'epoca di Tangentopoli e delle stragi di mafia e io, io ero solo una bambina. Mi affascinava quel signore tanto alto e tanto dinoccolato, che spesso vedevo in televisione tutto intento a battersi per qualche causa, a fare lo sciopero della fame e della sete per protestare contro le condizioni dei carcerati italiani, per promuovere l'amnistia e l'indulto, per una giustizia giusta, contro la pena di morte, per il rispetto dei diritti civili di ogni essere umano, per il diritto alla vita e alla dignità.

Troppo piccola per capire, all'epoca, dieci anni dopo mi ritrovai a combattere a suo fianco la battaglia per l'abrogazione della legge 40 e poi, negli anni a venire, a sostenere le proposte di legge per l'introduzione del testamento biologico, per l'approvazione di una legge sull'eutanasia e contro l'accanimento terapeutico e, infine, la sua ultima cara battaglia, quella per il diritto alla conoscenza. Oltre mezzo secolo di lotte, per la legalizzazione dell'aborto, per i diritti degli omosessuali, per i detenuti. Una vita spesa al fianco degli ultimi, dei reietti, di quelle persone che la società fa finta di non vedere, relegandole all'oblio e sperando che, prima o poi, scompaiano, portandosi dietro i loro problemi, le loro richieste, le loro assurde pretese.

"Lotto per quel che devo e credo", con questa sua citazione si può riassumere la vita di Marco Pannella. Contestazione e provocazione hanno condito la sua intera esistenza politica. Cinquant'anni di battaglie condotte a testa alta, senza mai colpo ferire. "Sono un cornuto divorzista, un assassino abortista, un infame traditore della patria con gli obiettori, un drogato, un perverso pasoliniano, un mezzo-ebreo mezzo-fascista, un liberalborghese esibizionista, un nonviolento impotente", la descrizione che Marco Pannella diede di Marco Pannella. Poliedrico, eclettico, caleidoscopico. Marco è stato tutto e il contrario di tutto. Ma è sempre stato un uomo libero, libero fino alla fine.

Sedato, per non provare più dolore, l'alfiere dello stato laico, della libertà individuale e dei diritti civili ci ha definitivamente lasciato oggi pomeriggio. Mancherai molto a quest'Italia, caro Marco. Ti dobbiamo tanto, ti dobbiamo la libertà.

2.547 CONDIVISIONI
Immagine
Milanese, classe 1987, da sempre appassionata di politica. Il mio morboso interesse per la materia affonda le sue radici nel lontano 1993, in piena Tangentopoli, grazie a (o per colpa di) mio padre, che al posto di farmi vedere i cartoni animati, mi iniziò al magico mondo delle meraviglie costringendomi a seguire estenuanti maratone politiche. Dopo un'adolescenza turbolenta da pasionaria di sinistra, a 19 anni circa ho cominciato a mettere in discussione le mie idee e con il tempo sono diventata una liberale, liberista e libertaria convinta.
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views