video suggerito
video suggerito
News su migranti e sbarchi in Italia

Migranti, ci sono 700mila persone in Libia pronte a partire per l’Italia: a gennaio arrivi aumentati del 50%

Secondo una relazione del Copasir, ci sarebbero circa 700mila persone in Libia pronte a partire verso l’Italia. Il senatore Borghi (Iv), membro del Copasir: “Non c’è assolutamente nulla di inventato né tantomeno di esagerato”.
A cura di Annalisa Cangemi
0 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Nel mese di gennaio si è registrata "un'impennata degli arrivi" dei migranti "soprattutto dalla Libia": dal 1 al 31 gennaio scorso le percentuale di immigrati approdati in Italia è pari a "quasi il 50% in più rispetto allo stesso mese del 2024".

Il dato è stato comunicato dal prefetto Rosanna Rabuano, capo del Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione del ministero dell'Interno, in audizione davanti al Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen. Rabuano ha fatto sapere che è di questi giorni la notizia della relazione resa nota dal Copasir, che parla della situazione geopolitica dell'Africa e di circa 700.000 migranti fermi in Libia pronti a partire, "e altrettanti, probabilmente meno, dalla Tunisia", ha proseguito.

"La presenza complessiva nel nostro sistema di accoglienza si attesta, già in questi giorni, a 139.000 migranti", ha aggiunto il prefetto. Questo prova, ha proseguito Rabuano, che "nel sistema rimangono le persone che arrivano. Tendenzialmente tutte quelle che arrivano via mare sono richiedenti protezione internazionale" che "rimangono fino a che la domanda non è processata. Rimangono all'interno del sistema non soltanto fino a quando la domanda è processata amministrativamente, ma anche giurisdizionalmente e quindi sono destinati a rimanere nel nostro sistema di accoglienza". Il prefetto ha poi spiegato che il Viminale è al lavoro per incrementare la rete di hot spot presenti sul territorio nazionale "sia attraverso l'ampliamento dei centri già esistenti sia attraverso la realizzazione di nuove strutture".

Borghi conferma la notizia dei 700mila migranti in Libia pronti a partire per l'Italia

Il senatore di Iv Borghi, membro del Copasir, ha confermato la notizia dei 700mila migranti in Libia, che sarebbero pronti a partire verso l'Europa. "Se è vero che 700mila migranti stiano per sbarcare in Italia? Quello che posso dire è che la relazione sull'Africa è stata depositata ed è consultabile da tutti. Per la sua costituzione abbiamo svolto più di 50 audizioni ascoltando agenzie, tutti gli ambasciatori in Africa e le società partecipate dello Stato. Naturalmente anche tutti i ministri competenti sono stati coinvolti, la relazione è frutto della collaborazione di importanti soggetti istituzionali: non c'è assolutamente nulla di inventato né tantomeno di esagerato", ha dichiarato ai microfoni di Radio Cusano il senatore di Italia Viva, intervenuto durante la trasmissione ‘5 Notizie' in merito alla situazione attuale in Medio Oriente e al caso Almasri, sulla cui gestione ha dichiarato "il problema è che non riusciamo mai a trovare una situazione strutturale a un tema delicato come la coordinazione geopolitica".

"Questa relazione ha avuto anche il compito di cercare di ricostruire il caso Almasri – spiega Borghi – partendo da due costatazioni. La prima è che il futuro dell'Africa è connesso a quello europeo, e la seconda è che per alcune dinamiche politiche si è creata in quella zona del Medio Oriente una fascia di destabilizzazione che sfrutta queste criticità. Cina e Russia svolgono un'azione globale in proposito, seguite a ruota dalla Turchia che ha un rilievo minore. Da questo punto di vista il tema dell'utilizzo di migranti come arma è una conseguenza endemica della presenza del terrorismo e della povertà del territorio: sono aspetti che non si possono ignorare".

Sul caso Almasri Borghi ha aggiunto: "È necessario che il governo si assuma le responsabilità della vicenda Almasri, la tesi del cavillo burocratico non regge. Se il governo fornisse motivazioni geopolitiche rispetto al suo rilascio le cose cambierebbero, ma Piantedosi ha detto che non ci sono correlazioni tra la pressione migratoria e la liberazione del prigioniero".

"C'è da dire che c'è poca coerenza – conclude Borghi – la maggioranza continua a proporre questa tesi che invece il governo rinnega. L'unica possibilità di sciogliere questo nodo sarebbe l'intervento del presidente Meloni, fino a che non si esprime lei non possiamo essere certi di nulla".

0 CONDIVISIONI
1021 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views