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News su migranti e sbarchi in Italia

Ci sono 303 persone a bordo della Geo Barents, tra cui 3 donne incinte e 2 neonati di neanche un anno

La nave di Medici Senza Frontiere Geo Barents ha effettuato ben 8 operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale. Ora a bordo ci sono 303 persone, tra cui diverse donne (tre sono incinte) e 77 minori non accompagnati.
A cura di Annalisa Girardi
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Ci sono 303 naufraghi a bordo della Geo Barents, soccorsi dalla nave umanitaria di Medici Senza Frontiere nel Mediterraneo centrale in otto diverse operazioni di salvataggio. L'ultima, avvenuta nel pomeriggio di domenica, ha tratto in salvo 21 migranti a bordo di un barchino alla deriva partito da Sfax, in Tunisia, tre giorni fa.

"Le operazioni di salvataggio sono non-stop – ha scritto l'equipaggio su Twitter – Abbiamo appena completato l'ottavo soccorso nella zona Sar maltese, con il coordinamento delle autorità italiane e il supporto di Pilotes Volontaires".

"Il nostro impegno per il salvataggio della vita in mare rimane incrollabile", hanno scritto ancora gli attivisti, precisando che a bordo in questo momento ci sono 74 donne, di cui tre incinte, e ben 77 minori non accompagnati. Ci sono anche due neonati che non hanno nemmeno un anno.

Medici Senza Frontiere è una delle cinque organizzazioni non governative che alcuni giorni fa hanno scritto una lettera alla Commissione europea per denunciare alcune pratiche introdotte dal governo italiano rispetto al soccorso in mare, tra l'assegnazione del porto di sbarco a diversi giorni di navigazione e la legge che impedisce il soccorso multiplo. Oltre a Msf si sono esposte Oxfam Italia, Asgi ed Emergency.

"Sosteniamo che la legge italiana sollevi serie preoccupazioni in merito alla sua compatibilità con il diritto dell'Ue pertinente e con gli obblighi degli Stati membri dell'Ue ai sensi del diritto internazionale in materia di attività di ricerca e salvataggio in mare", affermano le Ong. Djoen Besselink, di Medici Senza Frontiere, ha aggiunto: "La norma colpisce le Ong, ma il vero prezzo verrà pagato dalle persone in fuga attraverso il Mediterraneo che si troveranno in un barchino alla deriva".

E ancora: "Ogni giorno in cui veniamo tenuti distanti dalle zone di ricerca e soccorso, che sia a causa di un sequestro o perché stiamo navigando verso porti distanti, delle vite umane sono in pericolo".

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