“Ci dicono che siamo filo-putiniani, libertà di pensiero a rischio”: così la Lega ricorda Matteotti
L'Aula del Senato ha dato l'ok all'unanimità al ddl numero 551 che prevede la procedura di urgenza per il disegno di legge sulle celebrazioni per il centesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti. L'iniziativa porta la prima firma della senatrice a vita Liliana Segre. Nel 2024 ricorreranno infatti i cento anni dal rapimento e dall'omicidio del deputato socialista.
Il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, intervenendo in Aula in dichiarazione di voto, ha annunciato il via libera del gruppo alla procedura abbreviata per il ddl: "Sulle celebrazioni per la ricorrenza del centenario dal rapimento e dall'omicidio di Giacomo Matteotti, noi non siamo d'accordo, siamo stra-d'accordo".
"Sappiamo tutti – ha aggiunto – che il rapimento e l'omicidio di Giacomo Matteotti furono commessi il 10 giugno del 1924 e da lì sostanzialmente poi si dispose la fine della libertà di stampa e l'emarginazione delle opposizioni e si andò verso il regime fascista".
Subito dopo è partito il suo «j’accuse», in cui il parlamentare leghista ha parlato di minaccia alla libertà, e ha denunciato i presunti attacchi subiti dalla Lega, tacciata di essere ‘filo-putiniana' o ‘no vax' solo per aver portato avanti le proprie idee in modo critico, per aver espresso dubbi sui vaccini anti Covid e per essere a favore della pace in Ucraina: "Non dimentichiamo che esiste anche una minaccia interna che si chiama ‘politicamente corretto' o ‘pensiero unico e dominante' e sapete perché? Perché se si parla di libertà dobbiamo parlare anche di questo. Queste nuove forme di totalitarismo si servono della cosiddetta cancel culture, ossia della strategia tipica dei regimi totalitari, che consiste nel cancellare la storia riscrivendola a partire dalle nuove generazioni".
"Ci avviamo verso uno Stato etico che ci dice sostanzialmente cosa dobbiamo mangiare, come ci dobbiamo spostare, come ci dobbiamo vestire, se è giusto o meno che fumiamo una sigaretta. Questa è libertà, sì o no? Questa è la domanda che pongo, perché sarà una discussione molto interessante. È inutile scuotere troppo la testa, come stanno facendo alcuni colleghi: questo è il mio pensiero ed è giusto che venga rispettato", ha detto.
"Venire accusati di essere filo-putiniani perché si sostiene che è giusto che tra Ucraina e Russia si raggiunga al più presto la pace, che bisogna stare attenti a evitare quella che può essere un'escalation è libertà o no?", si è domandato Romeo. "Per noi no, non è libertà di pensiero. Avanzare dei semplici dubbi sul fatto che sui vaccini occorresse una maggiore farmaco-vigilanza, come più volte questo partito ha messo in evidenza, era tutelare la libertà, sì o no? Lo era, anche alla luce dei fatti che sono venuti fuori oggi".
"Cartesio diceva che il dubbio è all'origine della conoscenza. Allora, la domanda che facciamo è: se la libertà bisogna difenderla sempre e comunque, non va difesa solo dal fascismo, dal comunismo e da tutte le forme di autocrazia, ma si difende sempre e comunque. Su questo noi ci saremo, altrimenti il sacrificio di Giacomo Matteotti sarà risultato assolutamente vano", ha concluso.
"Come la maggioranza commemora Matteotti al Senato, volume tre (Lega, il top): il fumo, la Russia, i vaccini, quasi un manifesto", è il commento del deputato Pd Filippo Sensi su Twitter.