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Christian Raimo sanzionato ancora per critiche al ministro Valditara: cosa aveva detto e cosa rischia

L’insegnante e scrittore Christian Raimo ha subito una nuova sanzione disciplinare per aver attaccato le politiche del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Dato che è la seconda, questa volta potrebbe scattare la sospensione senza stipendio. Un appello di solidarietà è stato firmato da personalità accademiche, dello spettacolo e politiche.
A cura di Luca Pons
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È arrivata una nuova sanzione disciplinare – la seconda – per Christian Raimo, scrittore e docente, che alle ultime elezioni europee era candidato con Alleanza Verdi-Sinistra. A inizio settembre, alla festa nazionale di Avs, Raimo aveva affermato: "Io penso che da un punto di vista politico Valditara vada colpito, perché è un bersaglio debole e riassume in sé tante delle debolezze del governo". E ancora: "Dentro la sua ideologia c'è tutto il peggio: la cialtronaggine, la recrudescenza dell'umiliazione, il classismo, il sessismo. Se è vero che non è lui l'avversario, è vero che è lui il fronte del palco di quel mondo che ci è avverso, e quindi va colpito lì, come si colpisce la Morte nera in Star Wars".

Queste le parole alla base della nuova sanzione. Dato che si tratta della seconda – mentre il ricorso contro la prima è ancora in corso – il rischio per l'insegnante è che adesso scatti anche una sospensione senza stipendio, e non si esclude l'ipotesi del licenziamento. Ad Ansa, Raimo ha commentato: "Sono sconcertato da questa decisione per diverse ragioni. Viene punita la libertà d'espressione e critica di scelte politiche di un ministero e di un governo. In questo secondo provvedimento avrei commesso diversi illeciti, tra cui aver leso l'immagine del ministero. Questi termini vanno contro l'articolo 21 della Costituzione e l'articolo 33 che sanciscono la libertà di espressione e di insegnamento".

Lo scrittore ha sottolineato che le sue critiche non avvengono "in classe, da docente, ma da libero cittadino e da giornalista. Ribadisco che non ho mai attaccato Valditara in quanto persona. Non ho mai pronunciato nessun insulto nei suoi confronti. Ho rispetto per la persona. Ho solo criticato fortemente le sue idee, le sue scelte, le sue politiche".

La vicenda ha attirato l'attenzione del mondo della cultura e dello spettacolo: un appello in solidarietà (che parla di "notizia grave e allarmante, che dice molto sulla democrazia sostanziale che viviamo oggi in Italia e sulla torsione autoritaria in atto") è stato firmato, tra gli altri, dal fisico premio Nobel Giorgio Parisi, dai cantanti Colapesce e Dimartino e Vasco Brondi, dagli scrittori Roberto Saviano e Nicola Lagioia, dal fumettista Zerocalcare, dal regista Matteo Garrone.

E la polemica si è spostata anche sul piano politico. I deputati e i senatori del Pd in commissione Istruzione hanno firmato l'appello. I dem alla Camera hanno dichiarato: "È inconcepibile che un docente rischi di rimanere senza lavoro e stipendio per aver espresso il proprio parere sull'idea di scuola della destra. Solo nei regimi questo diritto viene censurato e punito". I colleghi al Senato hanno aggiunto: "Per noi questa situazione è inaccettabile, non degna di una democrazia come la nostra. Per questo condividiamo l’appello pro-Raimo: questo vicenda non è personale ma riguarda la libertà, per tutti, di esprimere le proprie opinioni".

Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, ha commentato: "La smettano una buona volta a fare i gendarmi e pensino piuttosto a dare risposte ai lavoratori del mondo della scuola pubblica, agli studenti e alle loro famiglie. La verità è che hanno paura delle voci libere". Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde, ha espresso solidarietà a Raimo: "Sono veri e propri atti intimidatori". La deputata di Avs Elisabetta Piccolotti ha annunciato: "Porteremo il caso in Parlamento già domani".

Il centrodestra, invece, ha derubricato la vicenda a polemica strumentale. Giorgia Latini, vicepresidente leghista della commissione Istruzione alla Camera, ha parlato di "propaganda di sinistra su una azione legittima degli uffici scolastici regionali", contro un "insegnante che, davanti a una telecamera, ha legittimato l'uso della violenza". Ella Bucalo, senatrice di FdI in commissione Istruzione, ha detto che i toni di Raimo sono stati "inaccettabili e vanno oltre la normale critica".

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