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Elezioni politiche 2022

Chiara Ferragni sull’aborto ha avuto più coraggio di tutti i partiti di “sinistra” messi assieme

Dopo il post di Chiara Ferragni il tema dell’accesso all’aborto è diventato centrale all’interno della campagna elettorale. Sventurata è la Politica che ha bisogno degli influencer per imporre alcuni temi nel dibattito pubblico.
A cura di Maria Cafagna
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Stando ai sondaggi, la corsa di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi sembra proseguire senza particolari ostacoli. Dopo un agosto un po’ in sordina – complici le meritate vacanze per milioni di italiani – la leader di Fratelli d’Italia è tornata alla carica imponendosi sull’agenda mediatica con proposte politiche (poche) e uscite (tante) che stanno facendo discutere.

Dopo la standing ovation che le ha riservato il Meeting di Rimini, Meloni è corsa ad Ancona dove ha aperto ufficialmente la sua campagna elettorale. Una scelta non casuale quella di partire dalle Marche, regione ex roccaforte del PCI, dal 2020 governata proprio da Fratelli d’Italia: “Dal 2008 non abbiamo saputo intercettare i bisogni delle persone – ha dichiarato a Repubblica l’ex presidente della Camera Laura Boldrini – Queste zone sono state desertificate, tante aziende hanno chiuso, altre hanno delocalizzato. Chi dei nostri era sul territorio non ha saputo dare risposte”.

Pochi giorni fa il quotidiano britannico The Guardian ha pubblicato un articolo dedicato alle politiche restrittive adottate dal partito di Giorgia Meloni nelle Marche in materia di aborto. Il timore di molti analisti è che anche nel nostro Paese possa succedere qualcosa di simile a quanto accaduto negli Stati Uniti, dove le scelte politiche di Trump hanno portato a una progressiva riduzione dell’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza fino ad arrivare allo storico ribaltamento della sentenza Roe vs Wade. Secondo il Guardian, le Marche potrebbero essere un laboratorio politico dove il partito di Meloni sta sperimentato politiche più restrittive in materia di aborto da applicare poi a livello nazionale: una delle prime mosse del consiglio regionale a guida Fratelli d’Italia è stata infatti quella di opporsi alla somministrazioni della RU486 nei consultori e negli ospedali pubblici in cui il 71% dei medici è obiettore di coscienza e dove oggi, grazie all’appoggio del partito di Meloni, gli attivisti contrari all’aborto sono i benvenuti: “Ci sono alcuni ospedali dove ci sono solo obiettori –  ha dichiarato al Guardian Tiziana Antonucci, vice-presidente di AIED, consultorio familiare attivo ad Ascoli Piceno – Ma anche negli ospedali dove non ci sono obiettori, il servizio è inadeguato. Quando la sinistra era al potere non facevano nulla per cambiarlo, temendo di perdere il voto cattolico. Ora ne abbiamo il diritto e rimaniamo bloccati in questa situazione sempre più difficile”.

Tutto questo sarebbe rimasto sulle pagine di cronaca politica se la sera del 23 agosto, Chiara Ferragni non avesse condiviso nelle sue storie un articolo che descriveva la gravissima situazione dell’aborto nelle Marche commentando: “ora è il nostro tempo di agire e far sì che queste cose non accadano”.

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All’improvviso il tema dell’accesso all’aborto è diventato centrale all’interno della campagna elettorale: i social del Partito Democratico hanno condiviso l’articolo di Repubblica in cui veniva descritto quanto deliberato dalla giunta regionale, alcuni dei nomi più conosciuti della colazione di centro-sinistra come Lia Quartapelle e Nicola Fratoianni hanno colto la palla al balzo per tornare sull’argomento e complimentarsi con Ferragni per il suo “coraggio” e molti esponenti di Fratelli d’Italia tra cui Daniela Santanché si sono affrettati a dichiarare che il diritto all’ivg nelle Marche è garantito.

Chiara Ferragni non è nuova a uscite di questo tipo: si è sempre espressa per in favore dei diritti delle donne e contro la violenza di genere, attirandosi le critiche di chi vede in queste uscite delle mosse pubblicitarie, mentre è noto l’impegno di suo marito Fedez per alcune campagne politiche come quella per i referendum su eutanasia e legalizzazione delle droghe leggere, ma i più attenti ricorderanno anche il suo monologo contro la Lega e la Chiesa per via dell’ostruzionismo al DDL Zan. Chiara Ferragni dal canto suo va per la sua strada e dopo aver condiviso il post sull’aborto nelle Marche è tornata a mostrare le immagini delle sue vacanze a Formentera, ma tanto è bastato per creare scompiglio nel mondo politico nazionale.

“Sventurata la terra che ha bisogni di eroi” è una celebre frase di Vita di Galileo di Bertolt Brecht che prendiamo qui in prestito per dire che sventurata è la Politica che ha bisogno degli influencer. Stiamo vivendo una campagna elettorale abbastanza litigiosa e questo è dovuto in parte al fatto che la maggior parte dei politici di tutti gli schieramenti vuole tenere alto il livello dello scontro perché paga in termini di visibilità, sopratutto sui social. I politici monitorano l’andamento dei temi e delle tendenze, li cavalcano e li inseguono per poter essere sempre sul pezzo e intercettare un pubblico sempre più vasto nella speranza che questa notorietà si trasformi in voti, più o meno come chi lavora come influencer e deve curare il suo piazzamento per vendere prodotti o semplicemente la propria immagine. La differenza tra politici e influencer si sta facendo sempre più sottile e se questo sia un bene o un male è un’ardua sentenza che lasciamo ai posteri. In questo Giorgia Meloni è stata molto brava e la sua macchina comunicativa appare molto rodata a differenza di quella del PD, che invece arranca e al momento è in grado solo di seguire e mai di imporre la propria agenda mediatica. Ma anche Giorgia Meloni insegue non un avversario bensì i trend del giorno, come abbiamo visto fa con la condivisione del video dello stupro di Piacenza, una scelta che ha suscitato molte polemiche ma che ha permesso a Meloni di inserirsi in una discussione già in atto e imporre la sua visione con un contenuto che ha creato molto engagement e un gran polverone mediatico.

Chi non ha mai seguito e ha sempre “imposto” argomenti di discussione è stata Chiara Ferragni che forte di un pubblico vastissimo e molto fidelizzato oggi è l’indiscussa regina della rete e dei social, per lo meno in Italia. Oggi forse Chiara Ferragni è l’avversaria più temibile per Giorgia Meloni, come lei sempre coerente, come lei donna, madre, forse non cristiana ma certamente aderente al modello di famiglia tradizionale tanto caro alla leader di Fratelli d’Italia e che però, a differenza sua, può vantare di essere sempre stata lontana dalla politica fatta nei palazzi.

Alla sinistra, anche in questo caso, non resta che mettersi all’inseguimento, ed è un vero peccato, se ci pensate, che oggi l’unica opposizione credibile a Giorgia Meloni non venga da sinistra e non venga nemmeno da un partito o da un movimento, ma da uno yacht privato che naviga da qualche parte nelle acque di Formentera, dove una giovane imprenditrice, molto bella ma anche molto ricca, si preoccupa dell’accesso all’aborto nelle Marche tra un selfie e un tuffo spensierato nelle acque del Mediterraneo.

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Maria Cafagna è nata in Argentina ed è cresciuta in Puglia. È stata redattrice per il Grande Fratello, FuoriRoma di Concita De Gregorio, Che ci faccio qui di Domenico Iannacone ed è stata analista di TvTalk su Rai Tre. Collabora con diverse testate, ha una newsletter in cui si occupa di tematiche di genere, lavora come consulente politica e autrice televisiva. -- Maria Cafagna   Skype maria_cafagna
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