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Crisi di Governo 2022

Chi vuole il Draghi bis e chi vuole andare a votare: le posizioni dei partiti sulla crisi di governo

Per capire cosa succederà adesso, dopo che Mattarella ha rifiutato le dimissioni di Draghi, bisognerà aspettare il passaggio alle Camere mercoledì. Vediamo intanto quali sono i partiti che spingono per il Draghi bis e quali quelli che chiedono di andare al voto.
A cura di Annalisa Girardi
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Le dimissioni di Mario Draghi non sono state accettate dal Quirinale, che lo ha piuttosto invitato a rimettersi alle Camere per verificare la fiducia nel suo governo. I numeri infatti sulla carta ci sono, anche se lo strappo del Movimento Cinque Stelle ha aperto a uno scenario politico di assoluta incertezza. E non è chiaro come si risolverà la crisi. Bisognerà aspettare mercoledì, quando il presidente del Consiglio si recherà in Parlamento e i partiti dovranno pubblicamente rendere conto di cosa intendono fare. Intanto si sta già delineando piuttosto chiaramente il fronte di chi spinge per il Draghi bis e quello di chi, invece, vuole andare a votare.

Quali sono i partiti che vogliono continuare con Draghi

È al Centro lo schieramento che più insiste sulla necessità di continuare con Draghi. E di farlo senza il Movimento Cinque Stelle. Un rimpasto quindi, per arrivare fino alla fine naturale della legislatura. "Draghi ha fatto bene, rispettando le istituzioni: non si fa finta di nulla dopo il voto di oggi. I grillini hanno fatto male al Paese anche stavolta. Noi lavoriamo per un Draghi bis da qui ai prossimi mesi per finire il lavoro su Pnrr, legge di Bilancio e situazione ucraina", ha scritto su Twitter Matteo Renzi, leader di Italia Viva.

Sulla stessa linea anche il leader di Azione, Carlo Calenda. Che sempre su Twitter scrive: "Dobbiamo lavorare per un bis di Draghi. Lo richiede la sicurezza dell'Italia. Ma senza un chiaro impegno della Lega ad abbandonare la linea "diversamente 5S" e la consapevolezza dalle parti del Pd che Conte non potrà farne parte, è meglio astenersi ed evitare ulteriori figuracce".

"Ora ci sono cinque giorni per lavorare affinché il Parlamento confermi la fiducia al Governo Draghi e l’Italia esca il più rapidamente possibile dal drammatico avvitamento nel quale sta entrando in queste ore", ha fatto sapere Enrico Letta dal Partito democratico. Anche Luigi Di Maio ha auspicato che il governo possa andare avanti, sottolineando che il "voto anticipato non è un problema per i partiti ma per il Paese", ma ha affermato che sia molto complicato a questo punto: "Se non ci sarà un atto di maturità da parte di tutti i partiti nella maggioranza vedo molto complicata la giornata di mercoledì".

Quali sono i partiti che vogliono andare a votare

Ma, dall'altro lato, c'è chi sottolinea che da una spaccatura politica di questo tipo non si possa tornare indietro. E che sia quindi arrivato il momento di rimettere la parola agli italiani e tornare alle urne. "L'esperienza é finita, bisogna andare a votare. Il Paese ha bisogno di un governo legittimato dai cittadini. Siamo tutti d'accordo con il nostro segretario Matteo Salvini: non sarebbe serio andare avanti con una maggioranza ricattata da Conte", ha affermato in un'intervista con La Stampa il capogruppo della Lega, Riccardo Molinari.

La Lega quindi è pronta ad andare al voto anticipato. Una strada che anche la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni chiede di percorrere: "Con le dimissioni di Draghi per noi questa legislatura è finita. Daremo battaglia affinché si restituisca al popolo italiano quello che i cittadini di tutte le altre democrazie hanno: la libertà di scegliere da chi farsi rappresentare".

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