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Manovra 2024

Chi vedrà tagliata la propria pensione tra i dipendenti pubblici con la manovra Meloni

Il governo ha deciso di tagliare le pensioni future dei dipendenti pubblici con l’intervento in manovra, una stretta che riguarderà centinaia di migliaia di persone dai medici ai maestri.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Sulle pensioni, il governo Meloni riserva quasi solo brutte notizie. Con la manovra di quest'anno, l'esecutivo è riuscito a confermare Quota 103 – che però riguarderà solo 17mila persone e, realisticamente, verrà utilizzata molto poco per via delle penalizzazioni – ma a costo di tagliare la rivalutazione per chi ha già lasciato il lavoro e ridurre l'assegno in prospettiva per centinaia di migliaia di dipendenti pubblici. La seconda operazione, in particolare, ha fatto infuriare i sindacati. È tutto previsto all'articolo 33 della manovra, che è stata appena trasmessa in Parlamento e che comincerà il suo iter dal Senato.

Nel testo, all'articolo 33 appunto, si legge:

1. Le quote di pensione a favore degli iscritti alla Cassa per le pensioni ai dipendenti degli Enti locali (CPDEL), alla Cassa per le pensioni dei sanitari (CPS) e alla Cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (CPI), liquidate a decorrere dal 1° gennaio 2024, secondo il sistema retributivo per anzianità inferiori a 15 anni, sono calcolate con l’applicazione dell’aliquota prevista nella tabella di cui all’Allegato II alla presente legge. Per le anzianità superiori a 15 anni seguita a trovare applicazione la tabella di cui all’allegato A della legge 26 luglio 1965, n. 965.

In sostanza, dal prossimo gennaio, per chi lascerà il lavoro con una quota di pensione retributiva inferiore ai 15 anni – cioè i dipendenti che hanno cominciato a lavorare dopo il 1981 – una parte dell'assegno pensionistico sarà ricalcolato con delle aliquote più basse. Nei giorni scorsi la Cgil ha fatto diversi esempi, partendo da casi di persone che andranno in pensione per vecchiaia: si parla di tagli da settemila euro l'anno se la retribuzione è di 50mila euro lordi, che diventano seimila per chi è intorno ai 40mila di stipendio e meno di cinquemila per chi è a 30mila euro di salario. I medici, per questo motivo, hanno già annunciato degli scioperi. Le categorie coinvolte sono quelle evidenziate nell'articolo 33: dipendenti degli enti locali, sanitari, insegnanti e molti altri.

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