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“Chi spreca i soldi pubblici sarà ineleggibile”

In una intervista a Quotidiano Nazionale, il ministro della Coesione Territoriale parla del suo piano per semplificare e ridefinire i rapporti fra le istituzioni. E avverte: “Cacceremo chi spreca i soldi pubblici”.
A cura di Redazione
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Un piano per "semplificare procedimenti decisionali e competenze" nel rapporto istituzionale fra gli enti centrali e quelli periferici. Ma anche una lotta decisa allo spreco di denaro pubblico da parte delle amministrazioni locali anche attraverso forme di "repressione" delle violazioni che sia incidente rispetto alle piccole realtà territoriali. Sono questi gli obiettivi a breve – medio termine di cui il ministro della Coesione Territoriale Carlo Trigilia parla in una breve intervista al Quotidiano Nazionale.

L'obiettivo numero uno resta quello di "evitare abusi e sprechi al fine di "garantire ai cittadini un'adeguata qualità dei servizi": risultato che può essere raggiunto solo se "i trasferimenti verso i territori saranno vigilati dal governo nazionale, che si riserverà di sanzionare gli amministratori che non rispetteranno i costi previsti o non garantiranno una qualità minima dei servizi". La sanzione che potrebbe avere la maggiore incisività potrebbe essere legata alla "non eleggibilità dell'amministratore inefficiente".

Allo stesso modo è necessario che si reimposti "la riforma del Titolo quinto della Costituzione, ridefinendo il rapporto tra centro e periferia. Soprattutto, occorre semplificare procedimenti decisionali e competenze, anche senza inventarsi grandi strutture". In effetti, conclude Trigilia, "c'è già un Comitato interministeriale, basterebbe mettergli a disposizione le analisi dei principali ministeri di spesa integrate con quelle di istituti di ricerca come Istat e Banca d'Italia".

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