Chi sono i parlamentari del Movimento 5 Stelle che voteranno no alla fiducia a Draghi
Sulla tenuta della maggioranza non ci sono dubbi: il governo Draghi otterrà la fiducia in Parlamento con un ampissimo margine. Forse il più ampio mai registrato nella storia. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, gode del sostegno di Movimento 5 Stelle, Lega, Pd, Forza Italia, Italia Viva, Azione, Leu, +Europa e gran parte del Gruppo Misto. Sicuro il no solamente di Fratelli d’Italia e di qualche parlamentare sparso. Ma nel Movimento 5 Stelle i dissidenti ci saranno. Un gruppo non troppo contenuto di deputati e senatori non voterà la fiducia al governo Draghi. Attualmente si parla di circa 20 senatori e forse 15 deputati, anche se in molti sarebbero ancora incerti. Vediamo chi sono i parlamentari pentastellati che voteranno diversamente dal loro gruppo, non dando la fiducia al governo.
I dissidenti M5s al Senato
A guidare la fronda dei dissidenti al Senato c’è Barbara Lezzi, che ha più volte chiesto di rivotare sulla piattaforma Rousseaualla luce di un governo che è diverso – soprattutto per il super-ministero della Transizione ecologica – rispetto a quello paventato nella votazione. Richiesta che non verrà ascoltata, considerando che ormai i tempi sono troppo stretti (al Senato si discute domani alle 10 e si vota in serata). Non voterà la fiducia Emanuele Dessì: “Non posso pensare di perdere la mia dignità politica”, afferma. Impossibile dare la fiducia al governo “Jurassic Park” anche per Nicola Morra. Contrario al governo anche Elio Lannutti. Così come Mattia Crucioli, dato tra i No certi. A loro dovrebbe aggregarsi anche Bianca Laura Granato, molto critica su questo sostegno a Draghi.
Quali deputati M5s non voteranno la fiducia
Alla Camera i nomi sembrano essere meno. A seguire chi, come Alessandro Di Battista, contesta questa operazione – pur non uscendo al momento dal Movimento – dovrebbero esserci Pino Cabras e Alvise Maniero. Molto probabile anche il No di Francesco Forciniti e Raphael Raduzzi. Tra i deputati si fanno anche altri nomi di possibili dissidenti: Andrea Colletti, Jessica Costanzo, Paolo Giuliodori ed Emanuela Corda. Negli scorsi giorni forti critiche sono state mosse anche da un deputato ritenuto finora più vicino all’ala governista: Giuseppe Brescia. Nel suo caso, però, il No è tutt’altro che sicuro. L’opzione che qualcuno potrebbe prendere in considerazione, inoltre, è quella di astenersi. Anche nella speranza, forse, di non essere espulsi dal M5s,