Chi sono i nuovi Cavalieri del lavoro nominati da Mattarella: da Marina Berlusconi a Caterina Caselli
Al Palazzo del Quirinale, il capo dello Stato Sergio Mattarella ha consegnato a 25 persone nominate Cavalieri del lavoro la loro onorificenza. Insieme ai nuovi cavalieri anche gli Alfieri del lavoro, giovani premiati per i loro particolari meriti nello studio e non solo. Tra le persone nominate Cavaliere del lavoro anche Marina Berlusconi, la produttrice e cantante Caterina Caselli e numerosi esponenti di diversi settori dell'industria. Mattarella ha salutato "l’incontro tra donne e uomini che hanno avuto successo nell’attività imprenditoriale, che hanno innovato e han creato lavoro, e giovani che si sono distinti nella scuola e rappresentano – insieme a tanti altri che hanno ben studiato – una promessa per il domani della nostra comunità nazionale".
L'elenco dei 25 nuovi Cavalieri del lavoro nominati da Mattarella
Come detto, le persone selezionate per ricevere l'onorificenza – che erano state nominate il 2 giugno – sono rappresentanti di diversi ambiti del mondo industriale, da quello vinicolo a quello delle assicurazioni (con l'ad di UnipolSai Carlo Cimbri), dall'informatica alla moda (ci sono ad esempio il presidente e ad di Luois Vuitton, Pietro Beccari, e la stilista Chiara Boni). Ecco la lista completa dei nomi e dei loro settori di competenza, oltre alla Regione da cui provengono:
- Lucia Aleotti (Farmaceutico, Toscana);
- Eufrasio Anghileri (Siderurgico, Lombardia);
- Giovanni Arena (Grande distribuzione, Sicilia);
- Pietro Beccari (Moda e design di lusso, estero);
- Marina Elvira Berlusconi (Editoria, Lombardia);
- Paolo Bertazzoni (Elettrodomestici, Emilia-Romagna);
- Maria Chiara Boni (Moda e abbigliamento, Lombardia);
- Giorgio Campagnolo (Abbigliamento sportivo, Veneto);
- Carmine Caputo (Molitoria, Campania);
- Caterina Imelde Caselli (Discografia, Lombardia);
- Carlo Cimbri (Assicurazioni, Emilia-Romagna);
- Graziano Giordano (Ricami, Marche);
- Raffaella Leone (Cinematografia, Lazio);
- Matteo Bruno Lunelli (Spumanti, Trentino-Alto Adige);
- Fausto Manzana (Servizi informatici, Trentino-Alto Adige);
- Giuseppe Marino (Ferroviario, Piemonte);
- Francesco Giovanni Muntoni (Alberghiero, Sardegna);
- Duilio Paolino (Macchinari agricoli, Piemonte);
- Vito Antonio Primiceri (Credito, Puglia);
- Fabio Ravanelli (Cosmetica, Piemonte);
- Edoardo Roncadin (Prodotti surgelati, Friuli-Venezia Giulia);
- Enrico Samer (Logistica, Friuli-Venezia Giulia);
- Antonio Serena Monghini (Petrolio, Emilia-Romagna);
- Giovanni Sgariboldi (Cosmetici e profumi, Lombardia);
- Carlo Villano Aquilino (Aerospazio, Campania);
Chi sono i nuovi Alfieri del lavoro
Come detto, insieme ai Cavalieri del lavoro anche i più giovani Alfieri hanno ricevuto un riconoscimento. Si tratta di giovani che per vari motivi – l'elenco completo è consultabile sul sito del Quirinale – si sono distinti non solo negli studi, ma nell'impatto sul contesto sociale attorno a loro. Tra di loro il giovane che sventò il piano di un uomo per uccidere sua madre, diversi volontari che sono intervenuti per aiutare nelle alluvioni degli ultimi mesi in Emilia-Romagna e nel Centro Italia, e non solo. Ecco l'elenco completo:
- Emanuele Nicola Affaticati, classe 2008, di Fiorenzuola D’Arda (PC);
- Giulia Andrea Bassi, classe 2005, di Roma;
- Selim Ayach, classe 2007, di Gatteo (FC);
- Abderrahim Ben Rhouma, classe 2010, di Cesena (FC);
- Guido Betti, classe 2005, di Ravenna;
- Marta Camerlo, classe 2009, di Rivarolo Canavese (TO);
- Francesco Colasanti, classe 2005, di Pofi (FR);
- Caterina Contento, classe 2005, di Montevecchia (LC);
- Giulia Di Cairano, classe 2006, di Calitri (AV);
- Valeria Frasca, classe 2006, di Forlì;
- Letizia Galletti, classe 2004, di Lugo (RA);
- Sofia Gentile, classe 2005, di Vittoria (RG);
- Sebastiano Guazzeroni, classe 2015, di Paciano (PG);
- Irene Marabini, classe 2014, di Loreto (AN);
- Nicole Minardi, classe 2010, di Parma;
- Ginevra Minetti, classe 2009, di Montemurlo (PO);
- Filippo Mutta, classe 2006, di Marano Vicentino (VI);
- Elisa Palombo, classe 2010, di Torchiarolo (BR);
- Giovanni Prestinice, classe 2010, di Crotone;
- Adele Ricci, classe 2011, di Ameglia (SP);
- Matteo Ridolfi, classe 2010, di Colognola ai Colli (VR);
- Fatica Sadkaoui, classe 2009, di Torrebelvicino (VI);
- Alfonso Stigliani, classe 2005, di Matera;
- Emanuela Tessitore, classe 2005, di Succivo (CE);
- Damiano Toniolo, classe 2008, di Villa del Conte (PD);
- Michele Vigilante, classe 2006, di San Marco in Lamis (FG);
- Matteo Violani, classe 2006, di Faenza (RA);
- Matteo Zago, classe 2015, di Bolzano.
Cosa significa la nomina di "Cavaliere del lavoro"
Il titolo di Cavaliere del lavoro è stato normato nel 1986 da una legge apposita. La procedura è seguita dal ministero delle Imprese, che presiede il Consiglio dell'Ordine al "Merito del lavoro". Questo Consiglio è composto in tutto da 23 membri, di cui otto nominati dalla Federazione nazionale dei cavalieri del lavoro, uno da Confindustria, uno da Confcommercio, uno da Confragricoltura, uno dall'Abi e dall'Ania, gli altri dai ministeri interessati.
Può essere nominato chi ha avuto una "specchiata condotta civile e sociale", chi ha "operato in via continuativa e per almeno 20 anni con autonoma responsabilità" nel suo settore, e in più ha "adempiuto agli obblighi tributari nonché a quelli previdenziali e assistenziali", quindi è in regola con le tasse. Per di più, non deve aver "attività economiche e commerciali lesive dell’economia nazionale".
Non bastano questi meriti: bisogna aver "promosso un incremento notevole dell’economia del Paese", aver "svolto opere finalizzate all’elevazione economica e sociale dei lavoratori, contribuendo in tal modo all’eliminazione dei divari esistenti", e infine anche aver "operato per lo sviluppo e la cooperazione e in aree e in campi di attività economicamente depressi".
Il Consiglio sceglie i nomi idonei, svolge degli approfondimenti e vota. Il ministero delle Imprese propone una rosa di nomi al presidente della Repubblica, che poi nomina al massimo 25 nuovi cavalieri ogni anno.