Chi sarà escluso dalla Mia, la nuova versione del reddito di cittadinanza
La Misura di inclusione attiva, o Mia, è la norma che, secondo anticipazioni di stampa, sostituirà il reddito di cittadinanza nel 2024, e forse già a partire dal settembre 2023. Al di là del nome della misura – oggi la ministra del Lavoro Marina Calderone ha spiegato che non è detto che resti questo – ci sono alcuni aspetti della Mia che sembrano già piuttosto chiari. Secondo quanto è emerso dalle bozze e dalle dichiarazioni della ministra, sarà una misura molto più limitata del reddito di cittadinanza, specialmente per la categoria dei cosiddetti occupabili.
Chi continuerà a prendere l'assegno anche con la Mia
La Misura di inclusione attiva, stando a quanto emerso dalle indiscrezioni, avrà l'obiettivo di favorire soprattutto due categorie: chi non può lavorare (ovvero, per la definizione del governo, le famiglie in cui c'è un minorenne, un over 60 o una persona con disabilità), e le famiglie numerose. I non occupabili continueranno a ricevere un sussidio, anche se l'importo potrebbe essere ridotto rispetto all'attuale reddito di cittadinanza, e manterranno anche la quota per l'affitto che attualmente è fissata al massimo a 280 euro al mese. In parallelo, saranno indirizzati ai loro Comuni per l'inserimento in percorsi di inclusione sociale.
Per quanto riguarda le famiglie numerose, la ministra Calderone ha detto che il vecchio Rdc dava "troppo al singolo e troppo poco ai nuclei con figli". Perciò, sia nel modificare le soglie Isee per l'accesso, sia nel calcolare l'importo degli assegni, il governo cercherà di favorire le famiglie con molti figli.
Chi è penalizzato e chi è escluso dal nuovo reddito di cittadinanza
La Mia nasce con delle regole molto più stringenti per i cosiddetti occupabili, cioè tutte le famiglie in cui non c'è un minorenne, un over 60 o una persona con disabilità. Il sussidio si potrà richiedere per un periodo molto più breve – dovrebbe essere di 18 mesi, per poi aspettare un anno e mezzo prima di poter fare una nuova richiesta – e l'importo sarà decisamente più basso, attorno ai 375 euro al massimo, secondo le ricostruzioni della stampa finora.
A quanto risulta, ci potrebbe essere un calo anche per chi ha figli minorenni: questi infatti non sarebbero più calcolati per stabilire l'importo complessivo del sussidio. Invece, per ciascuno si riceverà un aumento forfettario di 50 euro, decisamente più basso di quanto previsto adesso.
Infine, a essere completamente escluso dalla misura potrebbe essere chi ha un Isee al di sopra dei 7.200 euro. Infatti, anche se la ministra Calderone ha confermato solo che l'Isee sarà rimodulato per aiutare le famiglie numerose, da una bozza preliminare emerge che la soglia Isee per accedere alla Mia dovrebbe essere abbassata in modo importante: dagli attuali 9.360 euro del reddito di cittadinanza a 7.200 euro, appunto. Secondo i calcoli, questa riduzione taglierebbe fuori circa 260mila famiglie che oggi percepiscono il reddito di cittadinanza. Si tratta di quasi un quarto delle persone che lo incassano complessivamente.
In questo ambito, non sembra che sia prevista una distinzione tra chi è occupabile e chi no: con un Isee di 8mila euro, per esempio, qualunque famiglia singola (composta da una sola persona) sarebbe esclusa dal sussidio, a prescindere che possa lavorare o no. La ministra Calderone ha dichiarato che i numeri che circolano appartengono a una bozza "superata", ma non ha smentito l'intenzione di abbassare la soglia di Isee