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Chi può vincere le elezioni: i collegi sicuri e quelli in bilico

Una simulazione elaborata sulla base degli ultimi sondaggi mostra cosa potrebbe succedere nei collegi uninominali della Camera: poco più della metà sembrano essere già assegnati, mentre 89 sono quelli in bilico. E in quasi tutte queste sfide a contendersi il seggio c’è il candidato del centrodestra. Decisivi gli scontri al Sud.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il 4 marzo si avvicina e tra poco più di un mese gli elettori dovranno scegliere a quale forza politica dare il loro voto. Ma ciò che ancora non è chiaro è se ci potrà essere una coalizione in grado di raccogliere la maggioranza dei seggi e formare un governo. Con la presentazione delle liste tutte le forze politiche hanno indicato anche i loro candidati nei collegi uninominali, dove si gioca parte della partita (circa un terzo dei seggi totali). E una simulazione effettuata per la Repubblica da Salvatore Vassallo, ordinario di Scienza politica all’università di Bologna, evidenzia quali sono i seggi sicuri per il centrodestra, il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle e quali sono invece in bilico. E quello che emerge è che il centrodestra non è poi così lontano da una possibile vittoria elettorale.

Il centrodestra alla Camera si gioca tutto in 87 collegi uninominali in bilico sui 232 totali. In realtà quelli in bilico, in totale, sono 89 ma in 87 di questi la sfida coinvolge i candidati del centrodestra. In totale il centrodestra ha 259 seggi sicuri, di cui 115 all’uninominale. Per ottenere la maggioranza, secondo questa simulazione, il centrodestra avrebbe bisogno di vincere almeno 57 degli 87 collegi, arrivando così a 316 seggi a Montecitorio.

La simulazione pubblicata da Repubblica è stata elaborata da Vassallo basandosi sullo studio dei sondaggi delle ultime due settimane, considerando però stime approssimative che non possono tenere conto delle decisioni all’ultimo minuto degli elettori intervistati. Inoltre, nell’elaborazione si considera che gli alleati del Pd (Insieme, +Europa e Civica Popolare) e della coalizione del centrodestra (Noi con l’Italia) non raggiungano il 3% e quindi i loro voti valgano seggi in più per i partiti principali della coalizione. Un collegio viene considerato sicuro se un candidato ha almeno il 5% di vantaggio nei sondaggi.

Fonte: la Repubblica
Fonte: la Repubblica

Sulla base di queste considerazioni il centrodestra dovrebbe aggiudicarsi con certezza 115 collegi uninominali, il centrosinistra 24 e il M5s solo 4: 89, invece, sarebbero in bilico. Andando a guardare i seggi sicuri dei singoli partiti, il Pd ne avrebbe 133 di cui 24 uninominali, mentre il M5s ne ha 112 sicuri di cui 4 uninominali. Il centrodestra ne avrebbe 144 al proporzionale e 115 all’uninominale. E la partita si gioca soprattutto al Sud, dove il centrodestra vede contendersi molti collegi dal MoVimento 5 Stelle.

Al Nord stravince il centrodestra

Al Nord il centrodestra sembra non avere problemi: in Lombardia conquisterebbe tutti i 37 collegi, fatta eccezione per due in bilico nella sfida con il Pd. Sono certe le vittorie di Brambilla, Gelmini e Ravetto. Senza problemi la coalizione di Fi-Lega-FdI anche in Veneto, dove vince 17 collegi su 19, tra cui quello di Renato Brunetta. Equilibrio solo a Venezia e Padova. In Friuli, invece, 4 collegi certi per il centrodestra e solo Gorizia è in bilico con il Pd.

In Piemonte e Liguria c’è molta più incertezza. Nel primo caso, il centrodestra avrebbe 9 seggi sicuri mentre 8 sono in bilico tra tutte e tre le forze in campo. In Liguria il centrodestra è avanti in due collegi, mentre se la gioca con il Pd in altri 4 e con il M5s in 3. Infine, in Trentino il Pd è certo di tre collegi tra cui quello della Boschi, mentre gli altri tre se li contende con la Lega.

Al Centro sfida tra Pd e centrodestra

Il centrodestra risulta essere forte ovunque al Centro Italia, tanto che neanche i collegi romani di Paolo Gentiloni e Marianna Madia sono assicurati per il Pd. Al contrario, in Campania (considerata nella simulazione Centro Italia e non Sud) il centrodestra è sicuro di 17 collegi su 22, mentre 5 sono in bilico con i grillini. Sembra certo anche il collegio di Acerra, dove Sgarbi è avanti rispetto a Luigi Di Maio. Male il centrosinistra con sconfitte anche per Siani, Rossi Doria, Piero De Luca e Giuseppe De Mita.

Equilibrio nei 4 collegi abruzzesi, mentre nel Lazio prevale il centrodestra in 10 collegi, la metà. Quasi sempre l’avversario per loro è il Pd che è certo di vincere nel seggio della Prestipino ma deve combattere – seppure spesso avanti – in tutti gli altri. Vita facile per il centrosinistra in Toscana ed Emilia Romagna. Il Pd vince in 14 collegi toscani tra cui quelli di Padoan, Giachetti, Romano, Di Giorgi e Della Vedova. Situazione in bilico ad Arezzo con il Pd leggermente avanti. A Massa vittoria per il centrodestra con Bergamini, così come a Lucca con Zucconi di FdI. In Emilia, invece, 10 sono i seggi sicuri per il centrosinistra tra cui quelli di De Vincenti, Delrio, Lorenzin. Incerta la vittoria di Franceschini a Ferrara mentre altri cinque seggi sono in bilico tra Lega e Pd. Niente da fare per il M5s che ha qualche chance solo a Rimini con Giulia Sarti. Infine, nelle Marche molti i seggi in bilico col centrosinistra avanti, come a Pesaro dove il candidato è Marco Minniti. Pd avanti in Umbria.

La vera partita si gioca al Sud tra centrodestra e M5s

La maggior parte dei seggi in bilico si trovano al Sud, soprattutto tra Sicilia, Calabria, Puglia, Sardegna e Basilicata. Qui quasi tutti i collegi sono ancora da assegnare: avviene in 31 casi dove a contendersi la vittoria sono centrodestra e M5s, mentre il centrosinistra sembra nettamente indietro ovunque. In Sicilia e Sardegna il MoVimento è invece più competitivo che nel resto d’Italia con due collegi certi per ognuna delle due isole.

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