Chi può ancora usare il Superbonus 110% per i lavori edilizi in casa nel 2024
Dopo i tagli decisi effettuati dal governo Meloni negli ultimi mesi per limitare le spese, la stagione del Superbonus 110% edilizio è praticamente finita. Tra chi lo aveva già attivato negli scorsi anni, è sparita la possibilità di usare lo sconto in fattura e la cessione del credito, e chi non si è messo in pari comunicando tutte le spese effettuate entro il 4 aprile di quest'anno è stato escluso del tutto dalla misura. Oggi, il Superbonus per i nuovi utenti vale il 70% delle spese. Tuttavia, ci sono alcune specifiche eccezioni. È il caso di chi vive in zone terremotate o alluvionate (Abruzzo, Emilia-Romagna e non solo), ad esempio, o delle Onlus di volontariato, o ancora delle famiglie in forte difficoltà economica.
Fondo indigenti per le famiglie in difficoltà economica
Non possono accedere direttamente al Superbonus 110%, ma a un incentivo specifico per concludere i lavori già iniziati, le famiglie in situazioni di difficoltà economica. Qui i paletti sono molto stringenti: per ottenere il contributo la famiglia deve avere un reddito non oltre i 15mila euro, e i lavori dovevano essere completati almeno al 60% alla data del 31 dicembre 2024, con annessa asseverazione. In più, se si vuole procedere con lo sconto in fattura, questo deve già essere stato richiesto in passato.
Per accedere al cosiddetto Fondo indigenti ci sarà tempo fino al 31 ottobre 2024, e ciascun nucleo familiare avrà una spesa massima di 96mila euro. Oltre a mettere dei limiti decisamente stringenti, il governo ha anche deciso di finanziare questo fondo con risorse relativamente scarse: 16 milioni di euro in tutto.
Comuni alluvionati o terremotati
I Comuni che sono stati vittime di alluvioni o terremoti in Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Umbria, oppure a Ischia o nell'area dell'Etna, possono usufruire del Superbonus 110% fino al 31 dicembre 2025. Ci sono, ovviamente, dei paletti: il Superbonus serve per i lavori di ricostruzione, quindi i clienti dovranno presentare le asseverazioni effettuate da un tecnico sia per quanto riguarda l'efficientamento energetico, sia per la riduzione del rischio sismico.
Il Superbonus 110% in questi casi si potrà usare applicando anche lo sconto in fattura e la cessione del credito, se lo si desidera. Non solo: il contributo pubblico già stanziato per ricostruire gli edifici danneggiati, che è diverso e separato dal Superbonus, si potrà sommare a quest'ultimo. Per evitare che le spese edilizie sfuggano di mano e arrivino a una somma troppo alta per le casse dello Stato, il governo ha fissato un limite: complessivamente, gli abitanti delle zone terremotate e alluvionate potranno spendere 400 milioni di euro coperti dal Superbonus per i lavori di ricostruzione. Se questa cifra dovesse essere superata, i lavori successivi non avranno più la possibilità di accedere al 110%.
Onlus e associazioni del Terzo settore
Il Superbonus 110% è ancora disponibile anche per alcune organizzazioni che sono registrate come Odv (organizzazioni di volontariato), oppure come Aps (associazioni di promozione sociale), o ancora per le Onlus iscritte all'apposita anagrafe. Queste associazioni devono essere attive nell'ambito dei servizi sociosanitari e assistenziali, e i membri dei loro Consigli di amministrazione non devono ricevere nessun tipo di pagamento, che siano compensi o indennità di carica.
Per le associazioni, i lavori possono riguardare immobili di categoria B/1, B/2 o D/4. L'edificio deve essere di proprietà dell'organizzazione, anche solo a titolo di nuda proprietà, usufrutto, oppure in comodato d'uso gratuito, da prima del 1° giugno 2021.