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Chi potrebbe avere la deroga per il Superbonus: il piano del governo

Forza Italia chiede modifiche al Mef sul decreto Superbonus, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale: il ripristino dello sconto in fattura e della cessione del credito per i lavori sugli immobili di onlus e case popolari (Iacp).
A cura di Annalisa Cangemi
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Le ultime modifiche al dl Superbonus, pubblicato in Gazzetta Ufficiale ieri, che contiene l'ennesima stretta del governo sull'applicazione delle agevolazioni per gli interventi edilizi ed energetici, sta creando tensioni nella maggioranza.

Le nuove norme entrano in vigore da oggi. Secondo quanto si apprende, il provvedimento è stato trasmesso ieri alla Camera e verrà annunciato nella seduta di mercoledì ma poi, immediatamente dopo l'annuncio, dovrebbe essere trasferito all'esame del Senato. Secondo la Ragioneria dello Stato, che ha ‘bollinato' il decreto, con il provvedimento non ci saranno effetti negativi sui conti pubblici, visto che molte delle misure sono ‘restrittive' rispetto alle attuali norme. In alcuni casi, invece, si ipotizza anche un maggior gettito, anche se non viene quantificato per ragioni prudenziali.

Il decreto infatti "agisce in senso restrittivo rispetto alla legislazione vigente, lo stesso non determina effetti finanziari negativi”, scrive infatti la Ragioneria nell'analisi dell'articolato. Rispetto all'utilizzabilità dei crediti da bonus edilizi e compensazioni di crediti fiscali, viene evidenziato come, al contrario, sospendere l’utilizzabilità dei crediti di imposta potrebbe "determinare potenziali effetti positivi di gettito, prudenzialmente non stimati". Allo stesso modo, la misura che riguarda i presidi antifrode in materia di cessione dei crediti Ace potrebbe portare "impatti positivi".

Il governo ha stabilito lo stop alla cessione del credito e stop in fattura per le Cila (comunicazioni inizio lavori) e gli altri titoli abitativi, presentati prima del 17 febbraio 2023, che non si sono tradotte in spesa. Le ultime modifiche riguardano anche la cosiddetta "remissione in bonis", ovvero la possibilità di presentare in ritardo la documentazione necessaria per ottenere sconto in fattura o cessione del credito, dietro il pagamento di una sanzione da 250 euro: questa possibilità è stata  cancellata. Il termine ultimo per caricare la documentazione relativa al 2023 è il 4 aprile 2024. Forza Italia da parte sua vuole allargare il perimetro delle concessioni, e chiede il ripristino dello sconto in fattura e della cessione del credito per i lavori sugli immobili di onlus e case popolari (Iacp).

Intanto si registra la retromarcia sul sismabonus nelle aree terremotate: il provvedimento prevede infatti la non applicazione dello stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito nelle regioni del centro Italia colpite da terremoti negli ultimi anni, Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria."Come al solito rispetto alla prima bozza entrata in Cdm ci sono delle novità sostanziali. Come Forza Italia ha chiesto, attraverso Antonio Tajani, il Governo non mette in discussione le misure previste per il cratere sismico del centro Italia. La ricostruzione può e deve andare avanti spedita per evitare che quelle meravigliose zone siano abbandonate. Forza Italia sarà sempre al fianco delle popolazioni terremotate come aveva promesso nel momento del terremoto il nostro segretario nazionale Antonio Tajani". ha commentato Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia.

Cme scrive anche Giuseppe Colombo su la Repubblica, Il Mef però non ha intenzione di fare troppe concessioni, per arginare una spesa che a febbraio è arrivata a 114 miliardi (dati Enea).

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