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Chi pagherà di meno ora che i tassi d’interesse sui mutui sono tornati a scendere

Per la prima volta dal 2022, i tassi d’interesse sui nuovi mutui in Italia sono scesi leggermente. Questo può essere un segnale positivo soprattutto per chi vuole ottenere un mutuo a tasso fisso, ma bisogna ricordare che si tratta solo di una prima indicazione.
A cura di Luca Pons
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A dicembre 2023, in media il tasso d'interesse su un nuovo mutuo in Italia è sceso dal 4,5% di novembre al 4,42%. È un calo limitato, ma è la prima volta da quasi due anni che si registra una riduzione nel costo medio di un prestito. Gli effetti dovrebbero iniziare a sentirsi nelle prossime settimane, se la riduzione resterà costante. Per il momento, il motivo principale che ha causato questa discesa è che è diminuito il tasso dei nuovi mutui fissi.

L'andamento dei tassi d'interesse dipende anche dalle decisioni della Banca centrale europea, che da ottobre in poi ha smesso di aumentarli dopo averli portati su livelli molto alti. Ora la questione è se – e quando – la Bce inizierà a ridurre i tassi, che influenzano le decisioni delle banche. È una previsione complicata, che deve tenere in conto sia il tasso d'inflazione sia la situazione internazionale sia sul piano economico che dei conflitti. Anche se non è certo, molti esperti si aspettano che nel corso del 2024 i tassi d'interesse della Bce potrebbero tornare a scendere.

Le novità per chi vuole ottenere un mutuo a tasso fisso

Per quanto riguarda la leggera riduzione che è arrivata a dicembre in Italia, questa ha riguardato soprattutto i nuovi mutui a tasso fisso. Chi ne ha acceso uno a dicembre, in media, ha trovato condizioni un po' più vantaggiose rispetto al mese precedente. È possibile che questo calo continui anche nei prossimi mesi, ma non è garantito. Le condizioni potrebbero variare anche rapidamente, ed è sempre consigliabile valutare varie offerte nel tempo.

Per quanto riguarda i nuovi mutui a tasso variabile, invece, a dicembre le condizioni sono rimaste praticamente identiche a quelle di novembre. Oggi in media un nuovo mutuo a tasso fisso può risultare meno costoso di uno a tasso variabile (anche se dipende dalle decisioni delle singole banche). Una situazione inedita, dato che solitamente il mutuo fisso richiede un tasso d'interesse più alto in cambio della sicurezza che la rata non cambierà per tutta la durata del prestito. Infatti, negli ultimi mesi hanno prevalso i mutui a tasso fisso.

Cosa cambia per chi ha un mutuo a tasso variabile

Per chi oggi ha un mutuo a tasso variabile, o vuole accenderne uno, l'andamento delle rate sarà legato soprattutto alla situazione economica nei prossimi mesi. Come detto, sarà la Banca centrale europea a decidere quando è arrivato il momento di abbassare i tassi d'interesse di riferimento, e questo dovrebbe poi portare anche a una riduzione delle rate per i mutui variabili.

Per il momento, è possibile che un piccolo calo si verifichi anche solo perché gli esperti si aspettano che questa decisione della Bce arriverà. Tuttavia, sarà necessario aspettare la metà del 2024 per capire più chiaramente cosa intende fare la Banca centrale e che effetti ci saranno sui mutui.

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