Chi ha studiato qui deve essere italiano, secondo sei cittadini su dieci
Lo Ius scholae sta per approdare in Aula alla Camera, dopo settimane di battaglie in commissione a colpi di emendamenti da parte di Lega e Fratelli d'Italia. Ma cosa pensano gli italiani dei bambini e ragazzi senza cittadinanza che pure vivono qui e hanno studiato qui per anni? Secondo un sondaggio di Youtrend/Quorum – pubblicato da Repubblica – che oggi sarà consegnato al Presidente Mattarella, sei cittadini su dieci sarebbero sostanzialmente favorevoli al provvedimento firmato dal pentastellato Giuseppe Brescia e appoggiato anche dal Partito Democratico, Leu, Italia Viva e Forza Italia.
Sono 877mila i bambini che frequentano le scuole italiane e sono in attesa di diventare cittadini di questo Paese, e una volta spiegato per filo e per segno il limbo in cui si trovano questi ragazzi e ragazze e le loro famiglie – per anni e anni – il 59% dei cittadini si dice favorevole a dar loro la cittadinanza. Ma non solo: il sondaggio – tra l'altro commissionato da Action Aid – rivela che anche tra gli elettori di quei due partiti che tanto si sono opposti in commissione, arrivando a presentare emendamenti provocatori per fare ostruzionismo, sarebbero sostanzialmente d'accordo.
Il 48% di chi dice di votare Lega è d'accordo con la legge sullo Ius Scholae, praticamente la metà dell'elettorato del Carroccio. Parlando di Fratelli d'Italia, invece, la percentuale è un po' più bassa: uno su tre, il 35%. Sono risultati straordinari se si considera che la destra – in questi anni – ha fatto di questa battaglia una questione identitaria. Una volta visti i numeri, tra l'altro il 25% degli elettori della Lega si dice ancora più convinto del suo sì, come il 20% tra chi vota Fratelli d'Italia.
Per quanto riguarda lo Ius soli puro, ovvero la cittadinanza italiana di diritto a chiunque sia nato qui, sarebbe accolta con favore dal 62,9% degli italiani. Ma attenzione, anche qui: tra chi vota Lega il dato scende solo al 49%, mentre tra l'elettorato di Fratelli d'Italia al 47%. Insomma, dati alla mano sembra esserci sempre più bisogno di una nuova legge sulla cittadinanza. O almeno, questa ormai è l'opinione più diffusa.