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Chi è Valentina Cuppi, la sindaca di Marzabotto che Zingaretti vuole come presidente del Pd

Chi è Valentina Cuppi, la giovane sindaca che Zingaretti vuole come presidente del Partito democratico: moglie e mamma, classe 1983, attualmente è professoressa di Storia e filosofica. La scorsa primavera ha vinto alle comunali a Marzabotto, ed è stata eletta con il 71% dei voti, guidando un’alleanza civica di centrosinistra.
A cura di Annalisa Cangemi
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È giovane, è donna. E il segretario Nicola Zingaretti l'ha scelta come possibile presidente del Partito Democratico, in sostituzione di Paolo Gentiloni, nominato commissario europeo. Stiamo parlando di Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto. Se venisse eletta sarebbe una svolta storica per il Pd: la prima cittadina dovrebbe essere affiancata dalle vicepresidenti Anna Ascani e Debora Serracchiani, e sarebbe quindi la prima volta che tre donne vengono poste alla guida del partito.

Il segretario dem sottoporrà la sua candidata all'Assemblea nazionale, che si terrà sabato 22 febbraio, e che aprirà il congresso straordinario, incentrato sui temi che si concluderà ad aprile. Il perché di questa scelta, segno di un profondo rinnovamento in corso, era stato anticipato da Zingaretti durante la direzione del Pd: "Ci serve un partito plurale, ricco di aree di pensiero, solidale, che dia valore e dignità agli iscritti. Il Pd deve avere una vocazione maggioritaria e indicare una direzione, senza avere una tendenza onnivora, cannibalizzando gli altri. Per questo, non dobbiamo avere paura di un congresso politico straordinario, non è una fuga dall'agenda quotidiana ma un atto politico". 

Per il leader del Pd la decisione di proporre proprio una sindaca non è casuale: "Valentina è una sindaca e questo rappresenta un ulteriore passo in avanti nella direzione auspicata di un coinvolgimento maggiore degli amministratori democratici nella vita del partito, di tutti i sindaci che ogni giorno si misurano con la vita reale dei cittadini e che saranno protagonisti del nuovo Pd che vogliamo costruire. A partire da Marzabotto, città simbolo del sacrificio di tanti uomini e tante donne vittime dei crimini nazifascisti contro l’umanità. Combatteremo l’odio con una battaglia culturale ed una mobilitazione che coinvolgerà tutti gli italiani".

Ma chi è Valentina Cuppi? Sposata, con un figlio, 37 anni, è la sindaca del paese dell'Appennino dalla scorsa primavera (eletta con il 71% dei voti). Marzabotto è un luogo simbolo della ferocia della Seconda Guerra Mondiale: qui nell'autunno del 1944 ebbe luogo lo sterminio di uomini, donne e bambini. Alla fine ne morirono 1830. Qui Cuppi ha vinto le comunali con un'alleanza civica di centrosinistra. Ex Sel, un anno fa entrò nel comitato bolognese nato a sostegno della corsa di Zingaretti alle primarie per la segreteria.

La sindaca del comune nel bolognese ha una laurea triennale in Filosofia-Storia della filosofia politica, e una Laurea specialistica in Scienze Filosofiche-Filosofia della politica; alle spalle ha anche un'esperienza all'estero, all'Università di Durham, in Gran Bretagna, con una borsa di 9 mesi vinta con il progetto Erasmus e un Dottorato di ricerca in Scienze Politiche ‘Europa e Americhe: Costituzioni, Dottrine e Istituzioni Politiche'. Cuppi, prima di essere eletta sindaca, aveva maturato una lunga esperienza nell'amministrazione, come consigliera con delega alla Pace e alla Memoria prima,  poi come vicesindaca e assessora a Cultura e Turismo. Attualmente è professoressa di Storia e Filosofia, dopo aver fatto per tanti anni l'educatrice a Marzabotto.

Il suo nome ha però creato subito qualche mal di pancia tra i dem. L'assessore Matteo Lepore, papabile candidato sindaco di Bologna nel 2021, esprime un forte apprezzamento per l'indicazione della sindaca di Marzabotto. Mentre la consigliera comunale Raffaella Santi Casali si è lamentata così su Facebook: "Zingaretti si sogna di notte nomi a casaccio per la presidenza del pd. Unici criteri, sempre a casaccio: donna e non del Pd". La mossa di Zingaretti è "una sfida alla pazienza e alla intelligenza. E anche alla dignità", attacca Santi Casali, renziana della prima ora, ma non transitata in Italia Viva. Per Lepore invece quella di Zingaretti è "una una bella scelta che fa onore alla storia della nostra terra e rappresenta un riconoscimento per il lavoro anonimo e coraggioso di tanti amministratori locali che si prendono cura del nostro Paese dal basso".

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