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Chi è Luciano Barra Caracciolo, il nuovo sottosegretario con posizioni no-euro

Il neo sottosegretario agli Affari Europei Luciano Barra Caracciolo, è un giurista da sempre in area centrodestra, oggi presidente di sezione al Consiglio di Stato e in passato consulente di vari ministri e vice segretario generale di Palazzo Chigi nel governo Berlusconi II. Da anni convinto no euro, sul suo blog cita ripetutamente una celebre teoria complottista, nota come “Hazard Circular”.
A cura di Giorgio Tabani
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"Luciano Barra Caracciolo, il miglior presidente del Consiglio di garanzia possibile". Così titolava il 5 maggio scorso il sito scenarieconomici.it, diretto da Antonio Maria Rinaldi,  docente di Economia Politica alla Link Campus University di Roma (l'università a cui i 5 Stelle hanno spesso attinto) e di Finanza Aziendale all'Università Gabriele d'Annunzio di Chieti-Pescara, oltre che allievo del neo ministro Paolo Savona e fondatore del partito sovranista no-euro Alternativa per l’Italia (ALI). Le cose, però, sono andate diversamente e Barra Caracciolo ha giurato nelle mani del presidente del Consiglio in qualità di sottosegretario di Stato con delega agli Affari Europei. Il curriculum di Barra Caracciolo sembra impeccabile, laureato con 110 e lode in giurisprudenza, avvocato e poi magistrato ordinario, diviene prima magistrato amministrativo al TAR del Piemonte e in seguito vince il concorso per il Consiglio di Stato; dopo essere stato alcuni anni componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, è dal 2010 presidente della Sesta sezione del Consiglio di Stato. Visiting professor in alcune università statunitensi, è stato anche consulente per vari ministri e vice Segretario generale della presidenza del Consiglio sotto il Governo Berlusconi II.

Il giurista partecipa ad iniziative del centrodestra critiche verso l'Unione Europea, insieme ai soliti Savona e Rinaldi. Il definitivo avvicinamento alla Lega matura con la svolta anti euro portata avanti dal nuovo segretario Matteo Salvini e dal suo consulente per i temi economici Claudio Borghi, economista con un passato in Deutsche Bank. Una chiara scelta di campo, quella della Lega, di cui Luciano Barra Caracciolo aveva invece criticato la mancanza nel percorso storico della destra, si veda ad esempio quanto riportato dal "Giornale d'Italia":

Destra è un termine che prima ancora dell'esperienza del fascismo definiva una serie di tendenze che si erano affermate e che richiamavano quella che era la grande trasformazione del capitalismo ottocentesco. È irrisolto all'interno della stessa storia del Fascismo la distinzione tra destra economica e destra sociale, mancava quella riflessione sul rapporto con cui porsi al liberismo. Se noi riteniamo che la destra coincida con la destra economica abbiamo chiuso per raggiungimento della ragione sociale: la destra economica è saldamente al governo con l'Europa, che è una rivincita del liberismo sui movimenti sociali. L'Italia non ha una sovranità effettiva rispetto all'Europa. Il controllo dell'economia significa controllo totalitario, di tutti i mezzi e di tutti i fini.

Il neo sottosegretario, dopo essere stato uno dei relatori del convegno "Il cantiere. Il paese che vogliamo" organizzato dalla Lega nel 2016, diviene recentemente docente della Scuola di Formazione Politica organizzata da Armando Siri, mente economica del partito, e partecipa a iniziative organizzate dal Carroccio sui temi economici durante la campagna elettorale. Le idee sull'Europa e sull'Euro di Barra Caracciolo sono perfettamente espresse da due suoi libri "Euro e (o?) democrazia costituzionale. La convivenza impossibile tra costituzione e trattati europei" del 2013 e "La costituzione nella palude. Indagine sui trattati al di sotto di ogni sospetto" del 2015. In un'intervista relativa al primo sintetizza:

In un mondo che sostanzialmente vede la diffusione del modello capitalista (liberoscambista) a livello praticamente planetario, i rapporti di forza della comunità internazionale, che una volta erano legati alle cannoniere, sono oggi sul piano esclusivamente economico e legati sempre più alla capacità di penetrazione dei grandi gruppi finanziari internazionali. L'unica possibilità è ripartire a ritroso per riscoprire lo spirito e lo zoccolo duro delle Costituzioni. Non bisogna dimenticare, del resto, che l'art. 11 della nostra Costituzione sancisce che la pace e la cooperazione tra i popoli dovrebbero essere il vincolo da rispettare per la partecipazione dell'Italia alle varie organizzazioni internazionali.

L'organizzazione internazionale che diventa il suo più importante bersaglio polemico è l'Unione Europea:

In Europa, attraverso un'etichetta sovranazionale legittimata strategicamente con l'internazionalismo della pace, il liberismo ordinamentale programma di impadronirsi delle istituzioni democratiche consolidatesi attraverso le Costituzioni sociali. Attraverso questa etichetta che brandisce l'internazionalismo della pace e punisce con un moralismo colpevolizzatore, l'ordo-liberismo è riuscito a creare le premesse per l'instaurazione di un capitalismo ante '29 ed invertire progressivamente la direzione delle azioni delle istituzioni democratiche: dal programma costituzionale della redistribuzione, dei patti sociali e del welfare si è arrivati a quel capitalismo del lavoro come merce di cui parla Popper. Sta tutta qui la sottigliezza della strategia insita nella costruzione dell'Unione europea, che culmina nella moneta unica.

La soluzione è chiaramente l'uscita dall'Euro: "Basta scrivere una lettera e dire: io ritengo che non posso rimanere nei criteri, di conseguenza revoco il mio consenso espresso in data tal dei tali". In questo contesto Barra Caracciolo cita sempre Alberto Bagnai, docente di politica economica all’Università Gabriele d’Annunzio e neo senatore della Lega, oltre che autore della ‘bibbia' dei no euro italiani: "Il tramonto dell'euro. Come e perché la fine della moneta unica salverebbe democrazia e benessere in Europa". Bagnai è peraltro una delle due persone citate e ringraziate dal sottosegretario nel suo primo tweet post-nomina, l'altro è Vittorio Banti segretario politico di Riscossa Italia, altro partito della galassia sovranista.

Un aspetto che nell'intervista citata compare soltanto accennato nel finale e che viene sviluppato più compitamente sul blog di Barra Caracciolo “Orizzonte48“, attivo dal 2012. Nell'intervista il sottosegretario afferma:

Gli Stati Uniti, ispirandosi ai loro stessi Padri Costituenti, dovrebbero ora tornare ad Alexander Hamilton, colui che dopo l'indipendenza aveva compreso che l'imposizione del libero-scambismo da parte dell'impero inglese avrebbe riportato il giovane Stato nella medesima condizione di sottomissione a quelle stesse oligarchie bancarie, legate all'impero britannico, che avevano combattuto.

Mentre uno dei post del suo blog in cui se ne parla più diffusamente si intitola invece "Draghi e la trappola per scimmie (della Hazard Circular)". Il giurista si riferisce alla cosiddetta "Hazard Circular", celebre classico del cospirazionismo statunitense, resa celebra per l'essere stata citata in "Oro e lavoro" da Ezra Pound, poeta modernista e icona contemporanea dell'ultradestra. Si tratterebbe di una lettera circolata negli ambienti economico-finanziari londinesi di fine Ottocento da cui emerge che "il controllo sull'emissione della moneta sia più efficace, rispetto al fine di controllare il livello dei salari, cioè dei costi da attribuire al mantenimento in vita della forza lavoro, dello stesso schiavismo". Questa la citazione riportata da Barra Caracciolo:

Pare che lo schiavismo sarà abolito in conseguenza della guerra [civile americana], e la schiavitù spazzata via. Io e i miei amici europei siamo in favore di questo sviluppo degli eventi, poiché lo schiavismo altro non è che il possesso del lavoro e porta con sé la cura del lavoratore, mentre il piano europeo, indicato dall'Inghilterra, prevede il controllo del capitale sul lavoro mediante il controllo dei salari. Questo risultato può essere raggiunto avendo il controllo sull[‘emissione dell]a moneta. Il grosso debito risultante dallo sforzo bellico, la cui contrazione i capitalisti si accerteranno che abbia luogo, deve essere utilizzata quale misura per il controllo del volume di moneta [in circolazione]; per ottenere ciò le obbligazioni devono essere utilizzate in qualità di base bancaria. Stiamo ora aspettando che il Segretario del Tesoro faccia una siffatta raccomandazione al Congresso. Non sarà opportuno consentire che il "greenback" [il dollaro emesso negli anni della Guerra civile dal governo americano, slegato da oro e argento], come è chiamato, resti in circolo un solo secondo di più, giacché non possiamo controllarne l'emissione, ma siamo in grado di controllare l'emissione di obbligazioni, e attraverso queste ultime di risolvere il problema bancario… Se tale criminale politica finanziaria, che ha le sue origine nel Nord America, si consolidasse come una pustola, allora il Governo sarà provvisto di proprio denaro senza alcun costo. Potrà ripagare i debiti e agire senza averne.  Avrà tutto il denaro necessario per portare avanti la propria attività economica. Diventerà prospero in un modo senza precedenti nella storia del mondo.Un tale Governo deve essere distrutto, o distruggerà ogni monarchia del globo.

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