Chi è Lorenzo Fioramonti, il ministro dell’Istruzione del governo Conte 2
Il suo nome era uno dei favoriti al ministero di viale Trastevere del governo Conte 2: alla guida dell'importante dicastero, guidato fino ad ora da Marco Bussetti, c'è il pentastellato Lorenzo Fioramonti. Romano, 42 anni, è stato viceministro all'Istruzione con delega sull’accademia presso lo stesso ministero del governo giallo verde. È membro della Camera dei deputati, dove è stato eletto il 4 Marzo 2018 con il Movimento Cinque Stelle.
Il curriculum vitae di Lorenzo Fioramonti
Il suo ingresso nel mondo della politica è stato come collaboratore dell'allora parlamentare Antonio Di Pietro, tra il 1997 e il 2000. Laureato in Storia del pensiero politico ed economico moderno all'università di Tor Vergata, dottorato di ricerca in Scienze politiche a Siena, ha lavorato come professore ordinario di Economia politica presso l'Università di Pretoria in Sud Africa, e nel suo lungo curriculum spiccano incarichi come: direttore-fondatore del Centre for the study of Governance Innovation (Govlnn); professore straordinario alla School of Public Leadership dell'Università di Stellenbosch (Sud Africa); ricercatore al Centre for Social Investment dell'Università di Heidelberg e alla Hertie School of Governance (Germania); ricercatore associato all'Università delle Nazioni Unite (sede di Bruges, in Belgio). "È la prima e unica cattedra Jean Monnet ad personam in Africa", si legge nella scheda di Fioramonti pubblicata sul Blog delle Stelle l'anno scorso, quando lo studioso romano fu indicato da Luigi Di Maio come possibile ministro dello Sviluppo economico. "I suoi interessi di ricerca spaziano dai paradigmi economici alternativi alla governance dei beni comuni, passando per le innovazioni politiche globali e le nuove forme di regionalismo sovranazionale", si legge ancora sul Blog.
La ricetta di Lorenzo Fioramonti per l'Istruzione
La promozione di Lorenzo Fioramonti a membro del governo Conte bis era nell'aria da giorni, tanto che lui stesso non aveva smentito l'indiscrezione nei giorni scorsi. Ecco la sua ricetta per migliorare l'Istruzione: "Bisogna chiudere la piaga del precariato della scuola, delle università e degli enti di ricerca", e per trovare le risorse "Servono delle micro tasse di scopo: una tassa sulle merendine, una sulle bevande zuccherate, un’altra sui biglietti aerei".
"Secondo me è importante fare in modo che le nuove generazioni abbiano spazio nel dibattito pubblico del paese. Deve essere data la possibilità di esprimersi a chi oggi è a scuola e si cimenta con la creazione del futuro. E la controparte governativa ascolti", ha detto ai microfoni di Radio Capital. E ancora: "Sono convinto che il mondo e il nostro paese debbano cambiare in modo radicale. Non è detto che i giovani siano portatori di particolari novità ma sicuramente gli anziani non hanno capito come cambiarlo e dunque vale la pena ascoltare voci nuove. Idee innovative possono aiutare il paese, l'Europa e il mondo a mettersi nella direzione giusta".
"Sicuramente dobbiamo risolvere una serie di emergenze altrimenti non riusciamo a costruire l'alternativa. Perché le emergenze soffocano questo paese da 30 anni. Se riuscissi a risolvere l'emergenza della continuità degli studi, se riuscissi a fare uscire le università dalle costanti emergenze finanziarie, beh, a quel punto tutto è possibile. Se non riusciamo a dare ossigeno, rimarremo sempre bloccati dal presente", ha detto ancora il ministro.