Chi è David Ermini, il neo-eletto vicepresidente del Csm osteggiato da Di Maio e Bonafede
Avvocato, 59 anni, ex deputato del Pd, da anni vicino a Matteo Renzi: è questo il profilo di David Ermini, neo-eletto vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, il cui presidente è il capo dello Stato, Sergio Mattarella. Un ruolo che Ermini ricoprirà per quattro anni, fino al 2022, nonostante le proteste del MoVimento 5 Stelle attraverso il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, e il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che criticano la decisione di affidare la vicepresidenza del Csm a un esponente con una forte militanza politica.
Avvocato penalista e cassazionista, Ermini ha 59 anni ed è nato a Figline Valdarno, vicino Firenze. A Renzi lo accomuna anche una vicinanza geografica, oltre che politica: l’ex presidente del Consiglio è di Rignano sull’Arno. Ermini è laureato all’università di Firenze in Giurisprudenza e ha iniziato la sua carriera politica come consigliere comunale a Figline Valdarno dal 1980 al 1985. Poi ha ricoperto di nuovo questo ruolo tra il 2001 e il 2006. La sua vicinanza con Renzi, di cui lo accusa anche Di Maio, si rafforza quando nel 2004 Ermini diventa capogruppo della Margherita al Consiglio provinciale di Firenze, quando il presidente dell’ente era proprio l’ex segretario del Pd.
Dal 2009 al 2013 è presidente del Consiglio provinciale di Firenze, prima di essere eletto – nel 2013 – deputato proprio tra le fila del Pd. Nel 2014 diventa responsabile Giustizia del partito durante la prima segreteria Renzi, mentre tra il 2015 e il 2017 è commissario regionale del Pd Liguria. A marzo 2018 viene rieletto deputato, fino a quando, nel luglio di quest’anno, viene nominato membro laico del Csm. Oggi, durante il plenum di Palazzo dei Marescialli, presieduto da Sergio Mattarella, è stato eletto alla terza votazione con 13 voti favorevoli, contro gli 11 di Alberto Maria Benedetti, in quota M5s. Appena eletto, Ermini ha chiesto la sospensione della sua iscrizione al Pd a garanzia del suo ruolo libero e indipendente dai partiti.