Chi è Antonio Guizzetti, il banchiere candidato alla segreteria del Partito Democratico
Tra i quattro litiganti spunta il quinto nome. C'è una novità dell'ultimo minuto nella corsa alla segreteria del Partito Democratico, che da qualche settimana infiamma gli animi tra i dem, che però sembrano chiusi – anche in questa occasione – in un dibattito interno e in un regolamento di conti tutto made in Nazareno. Le correnti si sfaldano ed è un po' tutti contro tutti, anche se – in verità – per la successione di Enrico Letta sembra che sia una corsa a due tra Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. Ci sono anche Paola De Micheli e Gianni Cuperlo, però, pronti a dare filo da torcere ai favoriti. E ora c'è anche un quinto candidato: Antonio Guizzetti.
Ha lavorato alla Banca mondiale con Mario Draghi, ha 73 anni, viene da Bergamo. Guizzetti ha lanciato la sua candidatura con un'intervista a Repubblica. "Avverto nel percorso congressuale una certa improvvisazione, mancanza di competenze e progettualità – ha spiegato il candidato, raccontando di essersi iscritto al partito a dicembre – Il dibattito interno si sta sviluppando sul tema delle alleanze anziché parlare dei programmi e della missione che dovrebbe portare avanti un partito come il Pd".
"La mia storia è di sinistra – ha rivendicato Guizzetti – Mi considero un underdog, uno sfavorito. Non appartengo a nessuna corrente interna né a gruppi di potere, ma credo che la mia trentennale esperienza internazionale possa dare un contributo importante al Pd". Vent'anni li ha passati alla Banca mondiale, anche sotto Mario Draghi che – però – viene bocciato sui due anni di governo: "Non ha potuto dare quel contributo che un uomo del suo valore avrebbe potuto dare ad un Paese come l'Italia".
Le quattromila firme da raccogliere per candidarsi non sono un problema, secondo Guizzetti: "Il mio modello di riferimento sarà la campagna di Barack Obama: sfrutterò internet e i social network, strumenti attraverso cui cercherò di far passare la mia visione – ha sottolineato – Non mi sono mai tesserato ad alcun partito. Da giovane, però, ero molto attivo nel movimento studentesco. In più sono cresciuto in una città come Bergamo, dove il Pci era molto forte".
Quanto agli altri candidati ha un'opinione ben precisa: "Bonaccini è sicuramente un ottimo amministratore – ha spiegato Guizzetti – Per le idee mi sento più vicino a Schlein, ma ho anche una grande stima per Gianni Cuperlo. Credo che il Pd abbia bisogno di un rinnovamento totale della classe dirigente, di abbattere le correnti. Il segretario non lo decidono Bettini e Franceschini".