Che fine ha fatto il riscatto della laurea promesso dalla Lega in campagna elettorale
Il riscatto della laurea agevolato è scomparso dai radar da qualche mese, cadendo nel dimenticatoio delle promesse elettorali accartocciate e buttate via in un lampo. Sono passati poco più di tre mesi dal voto del 25 settembre e dalla fine dell'infuocata campagna elettorale estiva, in cui è stato promesso tutto e il contrario di tutto. È normale che oggi le attenzioni si concentrino su chi le elezioni le ha vinte, ovvero il centrodestra, e non su chi le ha perse, come Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Terzo polo e alleanza Verdi e Sinistra. L'opposizione di possibilità di mantenere quelle promesse ne ha sostanzialmente ben poche – nessuno si aspetta una legge sui diritti civili in questa legislatura insomma – ma chi ha formato il governo in carica, invece, qualche proclamo anticipato in estate, oggi deve rispettarlo.
Scorrendo il lunghissimo programma della Lega di Matteo Salvini – oltre duecento pagine contro la ventina di quello unitario di centrodestra – c'è anche il capitolo dedicato alle pensioni: "Diritto non negoziabile per chi ha lavorato una vita". Passando rapidamente oltre la pensione di garanzia per i giovani e la resa strutturale di Opzione donna – che invece il governo Meloni ha sostanzialmente reso inapplicabile e discriminatoria per la maggior parte delle lavoratrici – c'è anche il riscatto della laurea: "Estendere la possibilità agevolata di riscatto contributi per il periodo relativo al percorso di laurea". Lo scrive anche Matteo Salvini in un tweet in pieno agosto.
Del riscatto della laurea agevolato, però, non si parla più. Così come di tante altre promesse elettorali. Si tratta di una misura già introdotta nel 2019, che ha un costo fisso di 5.360 euro per ogni anno da riscattare, ma è riservato solamente a chi ha studiato e ha iniziato a lavorare dal 1996 in poi. L'obiettivo della Lega era estenderla, in modo da permettere a chiunque – con un costo agevolato, magari anche più basso – di andare in pensione in maniera anticipata o avere un assegno più alto facendo fruttare in qualche modo gli anni di studio. Al momento, però, sembra che sia solo l'ennesima promessa dimenticata.