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Figli coppie Lgbt, commissaria Ue: “Italia boccia certificato? Peccato, tutti meritano stessi diritti”

“Penso che tutti i bambini debbano avere gli stessi diritti e mi dispiace per questo voto”, dice la commissaria europea per l’Uguaglianza a Fanpage.it, commentando il voto in Italia che ha bocciato la proposta di certificato di filiazione.
A cura di Annalisa Girardi
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di Annalisa Girardi e Marco Billeci

"Penso che tutti i bambini debbano avere gli stessi diritti e mi dispiace per questo voto": lo ha detto ai microfoni di Fanpage.it la commissaria europea per l'Uguaglianza, la maltese Helena Dalli, commentando la bocciatura in Italia del regolamento Ue sul certificato di filiazione. Un documento che Bruxelles aveva proposto per riconoscere come una famiglia i genitori dello stesso sesso e i loro figli su tutto il territorio dell'Unione europea, indipendentemente dalla normativa nazionale. In commissione Politiche europee al Senato, però, la destra ha bloccato la proposta di regolamento.

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"Questa è materia per gli Stati membri, noi non possiamo dire ai singoli Paesi cosa devono fare. Noi abbiamo le nostre direttive e facciamo il nostro lavoro e speriamo che gli Stati siano sulla stessa lunghezza d'onda, ma poi non vanno sempre così le cose", ha aggiunto la commissaria europea, rispondendo a una domanda su quanto affermato dalla maggioranza di governo italiana, convinta che il regolamento finirebbe per aprire alla maternità surrogata. Una pratica che Fratelli d'Italia vuole invece rendere reato universale, anche all'estero, con una pena fino ai due anni di reclusione e un milione di euro di multa.

La proposta della Commissione Ue aveva come obiettivo il riconoscimento dello status familiare a tutte quelle europee, tanto tradizionali che arcobaleno, indipendentemente dalle leggi dei singoli Stati. Una norma "nell'interesse superiore e i diritti del bambino", aveva spiegato la Commissione ancora a dicembre, presentando il regolamento.

Da Bruxelles, inoltre, avevano sottolineato: "Dato che nel diritto internazionale, nel diritto dell'Unione e negli ordinamenti degli Stati membri tutti i minori hanno gli stessi diritti senza discriminazioni, la proposta prevede il riconoscimento della genitorialità di un minore indipendentemente dal modo in cui il minore è stato concepito o nato e indipendentemente dal tipo di famiglia del bambino". Nel concreto, si tratta di assicurare a tutti i minori di beneficiare degli stessi diritti: tra questi ci sono quello alla successione, al mantenimento e all'affidamento, ad esempio. Allo stesso tempo al genitore, spetta quello di agire in qualità di rappresentante legale del minore, ad esempio nelle questioni scolastiche o sanitarie.

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