Centrodestra cerca unità, ma Salvini non lascia la maggioranza: “Lega resta nel governo”

"Io parlo con Draghi e cerco di tenere il centrodestra unito: sono queste le due mie priorità", questo sarà il metodo di lavoro di Matteo Salvini. Dopo il vertice a tre di oggi, tra Salvini, Meloni e Berlusconi, il centrodestra cerca rinsaldare la coalizione, e di organizzare le prossime mosse, dopo la sconfitta subita in quest'ultima tornata elettorale. Ai ballottaggi, così come al primo turno, Lega, Fdi e Forza Italia hanno perso in tutte le principali città italiane. Uniche eccezioni Trieste, dove è stato riconfermato, con un margine molto risicato, il sindaco uscente Dipiazza (Fi), e la Regione Calabria, che con Roberto Occhiuto resta azzurra.
D'ora in poi i tre leader si incontreranno settimanalmente per impostare insieme una nuova strategia e "concordare azioni parlamentari condivise", perché, è il ragionamento di Salvini, "Un centrodestra unito penso sia un vantaggio per Draghi". L'obiettivo è certamente recuperare terreno, in vista delle prossime amministrative e delle Politiche del 2023, ma soprattutto in vista della delicata partita del Quirinale. "Ho chiesto a Berlusconi un incontro, già la settimana prossima, dei ministri di Lega e di Forza Italia per coordinare l'attività di tutti e sei ministri, perché sei ministri che lavorano compatti ottengono più risultati", ha dichiarato parlando con i giornalisti al Senato.
Salvini ha annunciato quindi che la Lega non intende lasciare la maggioranza, specificando che la permanenza del suo partito nel governo "non è in discussione".
I tre leader non hanno discusso invece delle dimissioni della ministra Lamorgese, invocate da Fratelli d'Italia dopo i fatti accaduti lo scorso 9 ottobre, quando alla manifestazione dei no green pass è stata assaltata e devastata la sede della Cgil. "Parleremo di tutto e sceglieremo tutto unitariamente, di questo oggi non abbiamo parlato". Salvini ha inoltre chiarito che nel vertice del centrodestra che si è tenuto nella villa di Berlusconi sull'Appia Antica, non si è parlato della questione dei no vax, sul green pass, né della leadership nel centrodestra. "Abbiamo parlato di manovra e di taglio tasse", aggiungendo che "gli italiani che sono rimasti a casa ci hanno dato un segnale che cogliamo con estrema serietà e attenzione". Il segretario del Carroccio ha ribadito inoltre che per i prossimi appuntamenti elettorali bisognerà scegliere i candidati per tempo.
Sul Quirinale il centrodestra voterà unito
"Si vota a febbraio e ne parleremo più avanti. Il centrodestra voterà compatto e siccome su mille persone che lo voteranno 450 sono del centrodestra, qualunque scelta da qua dovrà passare", ha assicurato ancora Salvini, parlando dell'incontro di oggi con Berlusconi e Meloni "Ci sarà un voto compatto di tutti i parlamentari di centrodestra, questo è poco ma sicuro"
Cdx contrario a proporzionale
Al vertice del centrodestra si è discusso anche della legge proporzionale, e i tre partiti hanno una posizione comune: "L'abbiamo definito al tavolo, sistema proporzionale significa il caos", ha spiegato Salvini. "Noi vogliamo un sistema elettorale che la sera del voto ti dice chi governa, chi ha vinto e chi ha perso. Quindi un maggioritario. A noi va benissimo l'attuale legge, se qualcuno a sinistra la vuole modificare possiamo ragionare però di una legge ancora più maggioritaria. Quindi ritorno al caos, ai 62 partitini e al proporzionale dal centrodestra unito avrà un no secco".