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Centri estivi, ora è ufficiale: riapriranno il 15 giugno per i bambini al di sopra dei 3 anni

Dal 15 giugno riapriranno i centri estivi per i bambini con almeno tre anni: a confermarlo è il ministro per la Famiglia, Elena Bonetti. Una ripresa che arriverà seguendo alcune regole da rispettare: i bimbi verranno suddivisi in piccoli gruppi sulla base delle fasce d’età. Minore è l’età e più piccolo sarà il gruppo.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dal 15 giugno i centri estivi per i bambini con almeno tre anni riapriranno. A prevederlo è il dpcm sulle riaperture firmato negli scorsi giorni, con la conferma arrivata oggi dal ministro per la Famiglia, Elena Bonetti, durante una diretta Facebook sulla pagina di Italia Viva. “La bella notizia – afferma Bonetti – è che i centri estivi potranno aprire il 15 giugno. In realtà il dpcm prevede la possibilità, da parte delle Regioni, di anticipare o posticipare, a seconda della situazione dello stato epidemiologico del territorio regionale. Questa apertura potrà essere fatta, eventualmente, anche con ulteriori specificazioni di regole e protocolli a livello regionale”. Il tema della riapertura dei centri estivi è stato più volte sottolineato da Bonetti, che ne ha fatto quasi una battaglia personale: “Abbiamo dato le indicazioni e stanziato 185 milioni di euro, l’investimento più alto in questo settore nella storia della Repubblica”.

Le regole per la riapertura dei centri estivi dal 15 giugno

I centri dovranno riaprire in sicurezza, spiega il ministro. Basandosi sulle regole contenute nell’allegato al dpcm riguardante le attività per i bambini nella fase due. Nell’allegato si ricorda che i centri estivi partiranno da giugno per i bambini con almeno tre anni d’età. Tutte le attività si dovranno svolgere in presenza degli operatori, nelle sedi che sono quelle dei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole. Per accedere a questi spazi bisognerà seguire una serie di regole e permettere le iscrizioni dando dei criteri di priorità d’accesso: deve essere avvantaggiato chi ha più bisogno. Creando una graduatoria che favorisca in primis i bambini con disabilità, poi i nuclei familiari con situazioni di maggiore fragilità e, infine, anche quelle famiglie in cui la cura dei più piccoli è più difficilmente compatibile con il lavoro dei genitori.

Gli ingressi nei centri devono essere scaglionati per evitare gli affollamenti, magari con accessi ogni cinque o dieci minuti, verificando inoltre la temperatura dei bambini. Tutti i bimbi che entreranno negli impianti dovranno lavarsi le mani o usare il gel igienizzante. Stesse procedure anche per gli operatori. All’interno dei centri ci si dovrà lavare spesso le mani, si dovrà rispettare la distanza di un metro, non ci si dovrà toccare il viso. Mentre gli operatori dovranno pulire le superfici e arieggiare i locali. Si suggerisce, dove possibile, di sfruttare sempre gli spazi aperti. Rimane, comunque, la necessità di indossare le mascherine in alcuni casi.

Centri estivi, bambini divisi in piccoli gruppi per fasce d’età

I bambini verranno suddivisi in piccoli gruppi, diversificati per fasce d’età. In base all’età dei bimbi, poi, si formeranno i gruppi, con un rapporto minimo tra operatori e bambini da rispettare. Per chi ha tra 3 e 5 anni, il rapporto deve essere di un adulto (quindi un operatore) ogni cinque bambini. Da 6 a 11 anni, il rapporto diventa di un bambino ogni sette operatori. Infine, per gli adolescenti da 12 a 17 anni il rapporto sarà di un ragazzo ogni dieci operatori.

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