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Centinaia di migranti restano bloccati sulle navi in Sicilia, tra proteste e scioperi della fame

Centinaia di migranti restano bloccati sulle navi Humanity 1 e Geo Barents nel porto di Catania: “Ci stiamo comportando con umanità e fermezza”, dice il ministro Piantedosi. La Rise Above arriva a Reggio Calabria, a breve lo sbarco di 89 persone.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il braccio di ferro tra il governo italiano e le navi delle Ong che salvano migranti nel Mediterraneo continua. La partita vera è in Europa e l'obiettivo – neanche tanto velato – del nuovo esecutivo è far capire che la linea sull'immigrazione è cambiata, come d'altronde ha detto la stessa presidente del Consiglio durante la sua prima visita a Bruxelles. E poco conta se, per convincere gli altri appartenenti all'Unione che l'emergenza migratoria va condivisa a livello comunitario, bisogna usare il pugno duro contro centinaia di persone bloccate da giorni su delle navi umanitarie. La situazione a Catania è sempre la stessa: sono stati fatti sbarcare solamente coloro che hanno superato la selezione del ministero dell'Interno.

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Dopo che sono stati fatti scendere donne, minori, fragili e nuclei familiari, la situazione a bordo delle navi Humanity 1 e Geo Barents si è fatta più tesa. "Non capiscono perché non li facciano scendere", dicono i volontari. Sulla prima nave sono rimasti in 35, sulla seconda in 214. Humanity 1 segnala che molti dei naufraghi che sono rimasti a bordo sono entrati in depressione e hanno spesso di mangiare, o saltano spesso i pasti. L'Ong, tra l'altro, ha inoltrato – già nella notte tra domenica e lunedì – la domanda di protezione internazionale per i migranti rimasti a bordo alla questura di Catania.

Sulla Geo Barents, invece, il gruppo è molto più numeroso. Ieri pomeriggio i migranti a bordo della nave hanno urlato e mostrato i cartelli con la scritta "help us", aiutateci. Anche sull'imbarcazione di Medici senza frontiere non mancano i momenti di tensione: ieri in tre si sono lanciati dalla nave per provare a raggiungere la terraferma a nuoto. Uno è risalito a bordo – dicendo di essersi buttato per aiutare gli altri – mentre i due sono rimasti sulla banchina dopo essere stati soccorsi e aver rifiutato in ogni modo di tornare sulla nave. Si tratterebbe di due profughi siriani, di 40 e 50 anni. Per il governo la situazione resta la stessa: il Viminale ha individuato e fatto scendere coloro che – secondo l'interpretazione dell'Interno – avevano diritto all'asilo, ora le navi umanitarie se ne devono andare dall'Italia portando via quello che viene chiamato "carico residuale". Gli esseri umani rimasti a bordo, in sostanza.

Nel frattempo arrivano altre notizie da Reggio Calabria, dove è arrivata in mattinata la nave umanitaria Rise Above. Le operazioni di sbarco di tutti gli 89 migranti a bordo sono cominciate intorno alle 8 e terminate in mattinata. Anche la nave della Ong Mission Lifeline era ferma da giorni davanti alla Sicilia, in attesa di un porto sicuro dove poter attraccare. In questo caso, però, tutti i migranti a bordo sono potuti scendere, poiché – sempre nella lettura del Viminale – si è trattato di un evento Sar.

"Stiamo seguendo la situazione al porto di Catania – ha detto ieri sera il ministro Piantedosi – ci stiamo comportando con umanità ma fermezza sui nostri principi. In tal senso impronteremo le prossime azioni. Stiamo lavorando sia sui tavoli europei che nazionali". E ha spiegato, proprio per quanto riguarda la nave Rise Above: "Stiamo accogliendo anche altre navi che arrivano con eventi Sar, non stiamo facendo mancare a nessuno l'assistenza umanitaria come ci viene internazionalmente riconosciuto". Mentre i naufraghi che si trovano a bordo delle navi, in condizioni sempre più difficili, Piantedosi ha assicurato: "Sono costantemente monitorati dagli organismi competenti".

Arriva anche un intervento durissimo dalla Francia: "Ho sottolineato la necessità di applicare le regole del diritto internazionale riguardo le navi umanitarie, tra cui la Ocean Viking, e ho ricordato che la Francia è al fianco dell'Italia nel quadro del meccanismo di solidarietà europeo", ha twittato segretaria di Stato agli Affari europei, Laurence Boone, che ieri ha ricevuto il ministro Fitto.

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