Censimento Rom, Matteo Salvini fa retromarcia: “Nessuna schedatura”. Luigi Di Maio: “Incostituzionale, non si può fare”
Il censimento delle popolazioni Rom proposto questa mattina dal ministro dell'interno Matteo Salvini ha creato un'accesissima polemica. L'iniziativa proposta dal leader del Carroccio e vicepremier del governo Conte non ha trovato sponda all'interno del Movimento 5 Stelle e lo stesso Luigi Di Maio ha contestato la scelta di Salvini e dichiarato che si tratta di un provvedimento incostituzionale e pertanto inapplicabile: "Mi fa piacere che Salvini abbia smentito qualsiasi ipotesi di schedatura e censimento degli immigrati perché se una cosa è incostituzionale non si può fare. Io sono qui però per occuparmi del lavoro degli italiani, perché gli italiani sono la priorità. Bene occuparsi di immigrazione ma prima occupiamoci dei tanti italiani che non hanno di che mangiare", ha commentato Di Maio rispondendo a una domanda posta dai cronisti presenti in conferenza stampa.
Poche ore dopo aver annunciato il censimento del Rom, Matteo Salvini ha battuto in ritirata e ha parzialmente smentito le affermazioni mattutine. Lanciando la proposta, il ministro dell'Interno aveva dichiarato: "Al ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Roberto Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos. Ora è necessaria una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti sono", sottolineando che gli irregolari andranno espulsi ma che "purtroppo quelli italiani ce li dobbiamo tenere". Poche ore dopo, la retromarcia: "Non è nostra intenzione schedare o prendere le impronte digitali a nessuno, nostro obiettivo è una ricognizione della situazione dei campi rom. Intendiamo tutelare prima di tutto migliaia di bambini ai quali non è permesso frequentare la scuola regolarmente perché si preferisce introdurli alla delinquenza. Vogliamo anche controllare come vengono spesi i milioni di euro che arrivano dai fondi europei". Per quanto riguarda la frase sui rom italiani, nessun accenno.