Cecilia Sala arrestata in Iran, Schlein: “Il governo si attivi”. Crosetto: “Lavoriamo per liberarla”
C'è grande apprensione per l'arresto della giornalista italiana Cecilia Sala, fermata il 19 dicembre in Iran e attualmente riunchiusa nel carcere di Evin a Teheran, in isolamento.
La segretaria del Partito democratico Elly Schlein si è detta molto preoccupata e ha chiesto al governo di attivarsi per "mettere in campo ogni iniziativa utile a far luce su questa vicenda, chiarezza sui motivi di questo trattenimento e, soprattutto, a riportare Cecilia Sala in Italia quanto prima".
"Non posso nascondere la preoccupazione per quanto sta accadendo in Iran alla nostra connazionale Cecilia Sala – ha commentato in una nota il presidente del M5s Giuseppe Conte – Sono certo che la diplomazia italiana è al lavoro senza risparmio per riportarla a casa sana e salva e confidiamo che venga fatto qualunque sforzo per la sua liberazione e il suo rientro in Italia. In queste ore drammatiche e dense di angoscia, desidero mandare un abbraccio sincero ai suoi cari e alla sua famiglia".
Anche il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, ha espresso "tutta la sua vicinanza" alla giornalista, esortando "le istituzioni europee di vigilare e fare tutto il possibile".
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto ha assicurato che "fin dal primo giorno, da quando è arrivata la notizia dell'inaccettabile arresto di Cecilia Sala da parte delle autorità Iraniane, tutto il Governo, in primis il Presidente Giorgia Meloni ed il Ministro Tajani, si è mosso per farla liberare", ha scritto su X. "Ogni persona che poteva e può essere utile per ottenere questo obiettivo si è messa al lavoro", ha aggiunto. "Le trattative con l'Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell'opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare ma solo con un'azione politica e diplomatica di alto livello. L'Italia lavora incessantemente per liberarla, seguendo ogni strada".
Secondo le prime ricostruzioni la giornalista "era partita da Roma il 12 dicembre con un regolare visto giornalistico e le tutele di una giornalista in trasferta", hanno fatto sapere da Chora Media. Il rientro in Italia era previsto per il 20 dicembre, ma il 19 Sala è stata arrestata.
Finora la giornalista è riuscita a mettersi in contatto solo con la madre e oggi ha ricevuto la visita dell'ambasciatrice italiana a Teheran, Paola Amadei, che ha potuto verificare le sue condizioni di salute.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha precisato che la donna "è in buona salute. Vedremo quali sono i capi di imputazione. Il governo sta lavorando con la massima discrezione per cercare di riportarla in Italia", ha ribadito.
Sala, nei cui confronti le autorità iraniane non hanno ancora formalizzato le accuse, si trova nella prigione in cui generalmente vengono trattenuti i dissidenti arrestati, e in cui è stata rinchiusa anche la travel blogger romana Alessia Piperno prima di essere liberata e fare ritorno in Italia.
Anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha commentato la vicenda. "In questo momento l'unica cosa che conta è che Cecilia Sala torni a casa subito. Massimo sostegno agli sforzi diplomatici del Governo. E un abbraccio grandissimo alla famiglia di Cecilia e ai suoi colleghi giornalisti", ha scritto su X.
L'eurodeputato Sandro Gozi, segretario generale del Partito democratico europeo e membro della presidenza di Renew Europe, ha invitato il governo italiano e l'Unione europea ad adoperarsi "senza indugio per ottenere l'immediato rilascio". Profonda preoccupazione ha espresso anche il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Angelo Bonelli che ha ricordato come "in questa fase, è cruciale che siano adottate tutte le misure diplomatiche necessarie per tutelare i suoi diritti".