C’è una nuova indagine sulla ministra Santanchè: è accusata di bancarotta fraudolenta per Ki Group
Nuova accusa, da parte della Procura di Milano, contro la ministra del Turismo, Daniela Santanchè: questa volta si tratterebbe di bancarotta fraudolenta. La Procura nelle scorse settimane avrebbe richiesto una proroga delle indagini sul fallimento di Ki Group Srl, società del gruppo del bio food, e la ministra avrebbe appreso della nuova accusa proprio quando ha ricevuto la notifica della richiesta di estensione dell’inchiesta.
A riportare della nuova indagine è la Stampa. Questo episodio si aggiungerebbe a una serie di problematiche legali che coinvolgono già Santanchè: la senatrice di Fratelli d'Italia è accusata in procedimenti separati di falso in bilancio e truffa aggravata ai danni dello Stato, in relazione alla gestione della sua società Visibilia Editore e all'uso improprio della cassa integrazione Covid. Il primo caso, quello che riguarda l'accusa di falso in bilancio, vedrà una svolta decisiva il 17 gennaio, quando l'ultima udienza preliminare dovrebbe stabilire se la ministra andrà a processo oppure no.
Come è avvenuto il fallimento di Ki Group
Non è la prima volta che il nome della ministra appare in un'inchiesta giudiziaria, come detto. Oltre alla vicenda legata a Visibilia, un altro fascicolo incentrato sulla crisi di Ki Group Srl la riguarderebbe direttamente. Già da un anno, infatti, la procura avrebbe iscritto il suo nome nel registro degli indagati, insieme a quello del suo ex compagno, Canio Mazzaro, in merito alla gestione fallimentare di Ki Group. La ministra aveva ceduto la sua partecipazione nel gruppo nel gennaio 2022, ma in passato aveva ricoperto ruoli al suo interno, come presidente del consiglio di amministrazione e legale rappresentante.
Il fallimento di Ki Group Srl è stato il primo passo di una serie di liquidazioni che hanno coinvolto anche altre aziende del gruppo, tra cui Biofood, Verdebio, e Bioera, quest’ultima una delle più importanti, quotata in borsa. Il 4 dicembre, Bioera è stata dichiarata fallita, mentre su Ki Group Holding Spa pendono ancora istanze di liquidazione giudiziale avanzate sia dalla procura che dall’Agenzia delle Entrate.
In risposta alle accuse, la senatrice di FdI ha rilasciato una dichiarazione in cui ha cercato di chiarire la sua posizione: "In relazione all’apertura della liquidazione giudiziale di Ki Group, e alle conseguenti notizie apparse su talune testate giornalistiche in riferimento a un asserito caso Santanchè, intendo precisare che in detta società ho avuto tempo addietro un ruolo del tutto marginale e oggi non ne ho alcuno", ha scritto in una nota ufficiale. "Le notizie secondo cui Ki Group farebbe (o avrebbe fatto) ‘capo a me’ forniscono una rappresentazione non vera dei fatti e paiono ispirate dalla volontà di screditare la reputazione della carica che ho l’onore di ricoprire".
Perché Santanchè sarebbe indagata per bancarotta fraudolenta
Tuttavia, come emergerebbe dai registri ufficiali della Camera di Commercio, Daniela Santanchè avrebbe ricoperto effettivamente il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione e di legale rappresentante di Ki Group dal 30 aprile 2019 fino al 31 dicembre 2021, quando ha lasciato il gruppo. I giudici che hanno emesso la sentenza di fallimento di Ki Group hanno evidenziato la "definitiva incapacità" della società di adempiere alle proprie obbligazioni finanziarie, nonché l’insolvenza totale, con un passivo di oltre 8,6 milioni di euro.
La causa principale di questa crisi sarebbe da ricercare nella cattiva gestione delle risorse, che ha portato l’azienda a una situazione di "stato di insolvenza" ormai irreversibile. Per stato di insolvenza si intende che l'azienda in questione non può adempiere regolarmente alle sue obbligazioni finanziarie. In altre parole, l'impresa ha difficoltà o impossibilità a pagare i propri debiti con i mezzi a sua disposizione, come il denaro, le risorse liquide o altri beni facilmente convertibili in denaro.
Gli inquirenti, supportati dalle indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, sostengono che la bancarotta fraudolenta sia legata alla gestione di Santanchè e Mazzaro. Se questa accusa venisse confermata, si aprirebbe un nuovo capitolo legale per la ministra. In passato comunque Santanchè ha confermato, parlando di altri procedimenti giudiziari, che non intenderebbe dimettersi anche in caso di rinvio a giudizio.