C’è una catena di supermercati che ha portato il salario minimo a 5000 euro al mese: è in Svizzera
La catena di supermercati Aldi ha annunciato che i dipendenti della sua filiale in Svizzera dal gennaio 2024 avranno un salario minimo pari a 4.700 franchi svizzeri per tredici mensilità, con un aumento del 2,4% circa rispetto alla situazione attuale. Aggiustando per il tasso di cambio, si parla quasi esattamente di 5mila euro al mese come stipendio minimo. In più, ci sarà un premio in busta paga a fine anno e un buono acquisto presso la catena, mentre chi lavora con un contratto da apprendista potrà avere un abbonamento telefonico gratuito ad Aldi Suisse Mobile.
L'azienda ha fatto sapere che questa mossa è dovuta al forte aumento del costo della vita in Svizzera. Jérôme Meyer, il direttore generale di Aldi in Svizzera, ha detto anche che si tratta di un ringraziamento per l'impegno "eccezionale" dei dipendenti e per assicurarsi che "non abbiano problemi economici in tempi difficili". I dipendenti di Aldi Suisse sono circa 3.900, per un totale di 242 punti vendita nel Paese.
In Svizzera, come in Italia, non c'è un salario minimo legale valido per tutta la Confederazione. Tuttavia, ci sono zone che lo prevedono: la decisione sul tema spetta ai singoli cantoni e ai singoli comuni. O, come in questo caso, alle aziende. Anche Coop e Migros, due catene che competono con Aldi, hanno deciso di alzare il livello minimo degli stipendi per chi lavora nelle loro sedi svizzere.
Per quanto riguarda il resto del Paese, i cantoni di Neuchâtel, Ginevra, Giura prevedono tutti un salario minimo, così come il Cantone Ticino, dove lavorano decine di migliaia di frontalieri italiani: qui la paga minima è di circa 20 franchi all'ora. Anche alcuni Comuni, come Basilea e Zurigo, hanno al loro interno un livello minimo di salario fissato. È uno strumento per far fronte al costo della vita e limitare i casi di lavoro povero.
Nonostante sia diffuso in alcune aree del Paese, il salario minimo è stato bocciato in passato quando si è parlato di introdurlo in tutta la Svizzera. Nel 2019 era stata approvata una legge per fissare la soglia a 20,25 franchi orari. Ma di fatto questo è facoltativo oggi, e infatti molti – soprattutto nei cantoni di confine – non lo applicano. Nel caso dei frontalieri, talvolta il motivo è che si tratta di persone disposte ad ‘accontentarsi' di un salario al di sotto di questa soglia, vista la differenza nel costo della vita tra i diversi Paesi: così i datori di lavoro ci guadagnano, pagando meno di quanto dovrebbero fare con un dipendente residente in Svizzera.