C’è un errore nel decreto Cutro sui migranti, il governo deve cambiarlo perché viola la Costituzione
Aggiornamento: Il governo ha dato parere favorevole all'ordine del giorno presentato da Gianfranco Rotondi. Il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, ha spiegato che si tratta di un atto seguente a "una segnalazione del comitato per la Legislazione" della Camera, che impegna il governo a correggere l'articolo 7-ter del decreto nella parte sui ricorsi in caso di inammissibilità della richiesta di protezione internazionale. La correzione, ad ogni modo, dovrebbe arrivare con un provvedimento ad hoc: non si dovrebbe quindi modificare il decreto Cutro.
Nel decreto Cutro sui migranti c'è un errore che lo potrebbe rendere anticostituzionale. L'indicazione arriva dal comitato per la legislazione della Camera, un organo interno a Montecitorio che si occupa di dare un parere su tutti i decreti legge, esprimendosi davanti alle commissioni su omogeneità, semplicità, chiarezza e proprietà di formulazione dei provvedimenti. Secondo il comitato, però, l'articolo 7 ter del decreto Cutro, introdotto al Senato durante la fase di discussione potrebbe creare dei problemi interpretativi. Il testo è arrivato alla Camera blindato, dopo le modifiche effettuate a Palazzo Madama, e ha ottenuto oggi la fiducia da parte del Parlamento, mentre domani ci sarà il voto finale.
L'articolo 7 ter, nello specifico, potrebbe arrivare a precludere eventuali ricorsi contro le decisioni di inammissibilità delle domande di protezione internazionale. Sullo stesso tema ha presentato un ordine del giorno il deputato di Fratelli d'Italia, Gianfranco Rotondi: "L'ordine del giorno riassume alcuni rilievi effettuati al comitato per la legislazione" e "dà un consiglio al governo in uno spirito costruttivo, vediamo intanto domani che parere darà l'esecutivo". Nel testo si impegna il governo a correggere l'articolo 7 ter del provvedimento, proprio nella parte riguardante i ricorsi in caso di inammissibilità della richiesta di protezione internazionale.
Nella maggioranza si sta valutando se e come intervenire, visto che il testo – su cui è stata votata anche la fiducia – non è modificabile. Domattina alla Camera ci sarà il voto finale con cui il provvedimento diventerà legge. Per risolvere il dubbio interpretativo si riflette su una nuova norma ad hoc che potrebbe arrivare nei prossimi giorni. Nel frattempo anche il Colle osserva la situazione, e – secondo diverse ricostruzioni – fa filtrare un messaggio chiaro: la norma va cambiata.