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Cdm, via libera a dl filiazione: “No a figli di serie A e di serie B”

“Da oggi esistono solo figli, senza aggettivi”, con queste parole Enrico Letta ha commentato l’approvazione del Consiglio dei Ministri del decreto legge in materia di filiazione.
A cura di Redazione
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È terminato da pochi minuti il quattordicesimo Consiglio dei ministri dell'esecutivo guidato da Enrico Letta. All'ordine del giorno vi era la verifica su alcune leggi regionali, il disegno di legge di "ratifica ed esecuzione del trattato sul commercio delle armi" e soprattutto il decreto legislativo contenente la "revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione, a norma dell'articolo 2 della legge n.219 del 2012". Si tratta, come vi abbiamo raccontato, di modifiche che investono il codice civile, penale, la procedura civile e penale e le leggi speciali in materia di filiazione, introducendo il principio dell'unicità dello "stato di figlio".

Cadono dunque le differenziazioni tra figli legittimi e naturali, sostituite dalla semplice indicazione di figlio. Soddisfatto ovviamente il Presidente del Consiglio che ha parlato senza mezzi termini di "un segno di grande civiltà, perché scompare la distinzione fra figli di serie A e di serie B. Da oggi esistono solo figli, senza aggettivi e diciamo addio a veri e propri drammi umani come quelli del passato".

Il Consiglio dei ministri ha poi dato vita all'Autorità dei trasporti. Come ha spiegato Letta in conferenza stampa, "si tratta di un tema che da molto tempo era fermo e bloccato, ora parte l'Autorità e inizia l'iter che ovviamente dovrà andare in Parlamento attraverso il passaggio nelle commissioni", del resto, ha concluso il Presidente del Consiglio, "c'è bisogno di regolare un settore privo di autorità di vigilanza e controllo".

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