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Cdm, oggi si decide su sospensione dell’Imu e finanziamento della cassa integrazione

Taglio degli stipendi dei ministri parlamentari, sospensione della rata di giugno dell’Imu e il rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga: sono questi gli argomenti all’ordine del giorno del terzo Consiglio dei ministri del Governo Letta.
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Il primo Consiglio dei ministri "operativo", il terzo della breve eseprienza del nuovo esecutivo, avrà all'ordine del giorno temi dal forte impatto "emotivo" e proverà a sanare alcune questioni lasciate in sospeso dal Governo Monti. Ad annunciarlo lo stesso Enrico Letta che ha parlato del primo atto del Governo: "Come avevo annunciato il primo atto formale sarà l'eliminazione dello stipendio dei ministri aggiuntivo rispetto all'indennità parlamentare. Un gesto che sarà usato a copertura degli strumenti a tutela di chi perde il lavoro. Questo perché deve essere chiaro il legame forte tra la riduzione dei costi della politica e l'aiuto a chi soffre". A parte l'ovvia considerazione dell'esiguità delle risorse recuperate da un passaggio che sembra sostanzialmente un "segnale" di generica disponibilità al sacrificio, resta alta l'attesa per un Consiglio dei ministri chiamato a ben più importanti deliberazioni.

Sul tavolo dell'esecutivo vi sono infatti almeno due provvedimenti urgenti: la sospensione della rata dell'Imu di giugno e lo stanziamento delle risorse necessarie per rifinanziare la cassa integrazione in deroga. Urgenti per motivazioni completamente divergenti, si intende. Da un lato c'è la necessità di rispondere ad una rivendicazione di carattere eminentemente politico, con il Popolo della Libertà che pressa il premier affinché mantenga l'impegno preso con il Parlamento ed accolga in parte la proposta del centrodestra fatta nell'ultima campagna elettorale. La sospensione della rata di giugno, in tal senso, appare un compromesso sostenibile, purché l'esecutivo riesca a reperire le risorse necessarie con la massima celerità.

Discorso diverso per la cassa integrazione, uno dei buchi clamorosi del Governo tecnico di Mario Monti (i cui ultimi provvedimenti sono stati stroncati senza appello dalla relazione della Corte dei Conti). C'è la necessità di rifinanziare lo strumento in tempi brevissimi, al fine di garantire a migliaia di lavoratori risorse essenziali e di prevenire un'ulteriore escalation della conflittualità sociale. È chiaro che a contare sarà anche la strada scelta dall'esecutivo, che per i due provvedimenti potrebbe sia ricorrere al decreto legge, sia inserire i provvedimenti in un maxi emendamento al decreto sblocca-debiti della Pubblica Amministrazione, che dopo l'esame della Commissione Bilancio dovrebbe approdare alla Camera già nella prossima settimana.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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