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Cdm: fondo povertà, norme per gli autonomi e legge sul cinema

Il Governo vara i decreti sul Jobs Act per quel che riguarda il fondo per la povertà e le partite Iva. Via libera anche alla nomina dei sottosegretari e e dei viceministri mancanti.
A cura di Redazione
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C’era grande attesa per il Consiglio dei ministri odierno, proprio perché giungeva il giorno successivo alla votazione del Senato, con il no alle mozioni di sfiducia nei confronti del Governo guidato da Matteo Renzi. L’esecutivo è così intervenuto su una serie di materie piuttosto delicate: dalla delega collegata alla legge di stabilità su norme relative al contrasto alla povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali, alle misure “per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato” (con le indennità di maternità, fino a 10mila euro di detrazioni e nuove norme per la tutela in caso di infortuni), passando per le nuove modalità di “reazione rapida contro le frodi in materia di IVA” fino ad arrivare alla nuova legge in materia di cinema e spettacoli dal vivo. Il governo, ha detto il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Claudio De Vincenti, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, "ha approvato tre ddl di grande importanza" a partire dal "ddl delega in materia di contrasto alla povertà che consente di costruire strumenti di contrasto in linea con il potenziamento del sistema di welfare del programma di governo".

Sottosegretari, viceministri e un nuovo ministro: tutti i nomi

Prima di tutto, però, il Governo ha proceduto alla nomina di sottosegretari e viceministri “mancanti”. Il deputato Pd Enzo Amendola è stato nominato sottosegretario agli Affari Esteri. Stando alle prime indiscrezioni, poi, entrano Enrico Zanetti (vice ministro dell’Economia), Mario Giro (viceministro del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione), Gennaro Migliore (Giustizia), Federica Chiavaroli (Giustizia), Dorina Bianchi (Rapporti col Parlamento), Antimo Cesaro (Cultura), Ivan Scalfarotto (passa allo Sviluppo), Simona Vicari (da sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico passa a sottosegretario al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture), Tommaso Nannicini (sottosegretario alla presidenza del Consiglio),  Teresa Bellanova (da sottosegretario al ministro del Lavoro diviene viceministro al ministero dello Sviluppo economico) Enzo Amendola (sottosegretario al ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale), Antonio Gentile (sottosegretario allo Sviluppo economico è stato nominato). Infine Enzo Costa sarà il nuovo ministro per gli Affari Regionali (domani via libera di Mattarella).

Misure sulla povertà

La delega approvata prevede uno stanziamento di 800 milioni per 4 milioni di poveri, con un contributo di circa 200 euro in media a testa. Seicento milioni arriveranno dal Sia- Sostegno per l'inclusione attiva, mentre 200 milioni dall'Asdi, l'assegno che scatta dopo la Naspi – Nuova indennità di disoccupazione. I fondi per il piano povertà saranno portati a 1 miliardo di euro strutturali dal 2017. Le risorse, come ha spiegato il sottosegretario De Vincenti, arriveranno da stanziamenti già approvati in Legge di Stabilità. Eventuali ulteriori fondi dovranno essere reperiti da ministero del Lavoro ed enti locali "attraverso una diversa allocazione delle ordinarie risorse umane, finanziarie e strumentali, allo stato di dotazione alle medesime amministrazioni". Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti al termine del Consiglio dei ministri ha precisato che le risorse disponibili al momento sono sufficienti per dare avvio a misure di sostegno per circa un milione di persone: 280mila famiglie e 580mila bambini. In futuro il governo prevede che al Fondo per la povertà istituito dalla Legge di Stabilità possano confluire anche le risorse che si libereranno in seguito alla razionalizzazione delle prestazioni assistenziali e previdenziali. "Con la legge delega approvata oggi istituiamo una misura nazionale di contrasto alla povertà, un livello essenziale delle prestazioni. E cioè un diritto", ha annunciato Poletti. L'intervento, ha spiegato, è "basato sul principio dell'inclusione attiva, con un progetto personalizzato e prevede due binari: un sostegno al reddito e una presa in carico per far sì che la famiglia in condizione di povertà possa uscire da quella condizione". Non sarà, quindi, un reddito di cittadinanza, né un'erogazione perpetua, ma una misura "volta a superare la logica di mera assistenza passiva, introducendo il principio della attivazione finalizzata alla inclusione sociale e lavorativa".

Quello che prevede la delega è una "una progettazione personalizzata da parte dei servizi competenti dei comuni e degli ambienti territoriali assicurando la piena partecipazione dei beneficiari". La misura sarà quindi condizionata alla "adesione a un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa" e sarà concessa in base a "criteri unificati di valutazione della condizione economica in base all’Isee (l'indicatore della situazione economica). Questo piano su misura si avvarrà dei servizi pubblici e dell'apporto di associazioni del Terzo settore operanti sul campo. L'altra delega presente nel disegno di legge prevede la "razionalizzazione delle prestazioni di natura assistenziale, nonché di altre prestazioni anche di natura previdenziale", e il "riordino della normativa in materia di sistema degli interventi e dei servizi sociali". Nel provvedimento è prevista l'istituzione di un organismo nazionale di coordinamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali di cui faranno parte anche rappresentanti delle Regioni, delle Province autonome, delle autonomie locali e dell’Inps. L'organismo sarà presso il ministero del Lavoro, a cui andranno anche poteri di verifica e controllo.

Lavoro autonomo

La delega prevede per gli autonomi la possibilità di dedurre le spese per la formazione fino a 10mila euro l'anno. "Vogliamo aumentare le tutele per questo lavoro nelle transazioni commerciali e fare in modo che gli autonomi non vengano colpiti da contratti capestro cui non si possono sottrarre", ha detto Poletti, spiegando di voler constrare le "clausole e condotte abusive". Le risorse previste per questo intervento sono di 10 milioni per il 2016 e 50 milioni per il 2017. Salta l'obbligo in caso di maternità per le lavoratrici autonome di sospendere del tutto l'attività per i cinque mesi previsti dalla legge, mentre in caso di malattia superiore a due mesi sarà possibile sospendere il pagamento dei contributi sociali fino a due anni. Per il ‘lavoro agile', infine, sono previsti incentivi, così come chiarimenti sulle assicurazioni a benenficio imprese e lavoratori.

Cinema e spettacolo

Un'altra delega riguarda la cultura, attraverso la creazione di un fondo completamente autonomo per il sostegno dell'industria cinematografica e audiovisiva, con risorse certe per 400 milioni di euro all'anno e strumenti automatici di finanziamento con forti incentivi per giovani autori e per chi investe in nuove sale. Un provvedimento volto anche alla salvaguardia dei cinema, dei teatri e delle librerie storiche. "Il Governo modernizza il proprio impegno a favore del cinema italiano e aumenta i finanziamenti del 60%", ha spiegato il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.

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