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Cda Rai, l’appello di Roberto Fico: “Consiglieri e direttori vanno scelti per merito, la politica ne stia fuori”

A pochi giorni dal rinnovo del Consiglio di amministrazione della Rai, il presidente della Camera, Roberto Fico, chiede ai colleghi parlamentari di respingere le logiche di lottizzazione politica del Cda Rai: “Se la scelta degli amministratori deve essere il frutto di un ragionamento alto, così anche tutta l’organizzazione interna della Rai deve essere stabilita esclusivamente dai vertici del servizio pubblico scelti dal Parlamento, dal Governo e dai dipendenti, nella loro autonomia di giudizio: non devono esistere consiglieri, direttori o vicedirettori appartenenti ad aree politiche”.
A cura di Charlotte Matteini
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Il presidente della Camera – ed ex presidente della Commissione Vigilanza Rai – a pochi giorni dalla formazione del nuovo Consiglio di amministrazione dell'azienda radiotelevisiva italiana, di nomina politica, ha lanciato un vero e proprio monito ai colleghi parlamentari. Con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, il presidente Fico ha sottolineato che "il modo in cui la politica si comporterà sulla Rai sarà il primo vero banco di prova della legislatura. La politica ne resti fuori, dia finalmente un segnale forte di cambiamento. In caso contrario saremmo davanti a un vero e proprio fallimento".

Il tema del servizio pubblico radiotelevisivo l’ho seguito per cinque anni da presidente della commissione di Vigilanza Rai, avendo come unica stella polare l’autonomia e l’indipendenza della Rai dalla politica, perché questo è il senso del servizio pubblico. È qualcosa a cui ho lavorato con costanza e ostinazione, in cui credo profondamente.

Nelle prossime settimane, secondo la legge approvata nella scorsa legislatura dal Parlamento, sarà ancora la politica a scegliere i componenti del consiglio di amministrazione di viale Mazzini: due saranno votati dalla Camera, due dal Senato, due – oltre all’amministratore delegato – scelti dal Governo, più un settimo componente eletto dai dipendenti.

Il modo in cui la politica si comporterà rispetto a questo percorso sarà il primo vero banco di prova della legislatura.

Faccio un appello vigoroso a tutto l’arco parlamentare: occorre un salto culturale, è necessario rifiutare la logica dell’appartenenza per premiare esclusivamente merito, competenze, capacità di visione del servizio pubblico.

Se la scelta degli amministratori deve essere il frutto di un ragionamento alto, così anche tutta l’organizzazione interna della Rai deve essere stabilita esclusivamente dai vertici del servizio pubblico scelti dal Parlamento, dal Governo e dai dipendenti, nella loro autonomia di giudizio: non devono esistere consiglieri, direttori o vicedirettori appartenenti ad aree politiche.

La politica ne resti fuori, dia finalmente un segnale forte di cambiamento. In caso contrario saremmo davanti a un vero e proprio fallimento.

Il monito di Fico arriva a pochi giorni dall'attacco di Matteo Salvini con la Rai: "Alcuni telegiornali della Rai sembrano quelli degli anni '20 e degli anni '30. Dico da giornalista che in queste settimane sto vedendo un'opera di disinformazione senza precedenti nella storia d'Italia a reti quasi unificate". Secondo quanto disposto dalla riforma del governo Renzi, due membri del Consiglio di amministrazione saranno votati dalla Camera, due dal Senato, due dal Governo e uno solo dai dipendenti della Rai. I curriculum pervenuti per l'elezione in sede parlamentare sono 240 in totale e molti giornalisti famosi si sono candidati, ad esempio Giovanni Minoli e Michele Santoro. Salvini ha dato un chiaro indirizzo politico: "I partiti non resteranno fuori, ma faranno scelte equilibrate e intelligenti a differenza di chi ci ha preceduto", una posizione che sembra non essere stata molto apprezzata dal presidente della Camera: "Non devono esistere consiglieri, direttori o vicedirettori appartenenti ad aree politiche", ha scritto su Facebook.

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