Catiuscia Marini (Pd) conferma le dimissioni da presidente della Regione Umbria
Dopo il terremoto che ha fatto tremare la giunta in Umbria, con lo scandalo dei concorsi truccati nella sanità, Catiuscia Marini ha confermato le sue dimissioni da presidente della Regione Umbria. Lo ha fatto questa mattina con una lettera inviata alla presidente dell'Assemblea legislativa Donatella Porzi. Dal 16 aprile, cioè da quando Marini aveva annunciato le dimissioni, la Giunta regionale è guidata dal vicepresidente Fabio Paparelli (Pd). Sabato scorso l'Aula aveva approvato, con il voto determinante di Marini, un documento della maggioranza che chiedeva alla presidente di ritirare le dimissioni presentate in seguito all'inchiesta sui concorsi all'ospedale di Perugia, nella quale lei stessa è indagata.
Il voto di sabato aveva sollevato polemiche all'interno del Partito Democratico. Questa mattina il presidente dei dem Paolo Gentiloni era intervenuto a Circo Massimo sulla questione: "Quando una si dimette, e per ragioni serie che non hanno nulla a che fare con le verità giudiziarie che verranno dalle indagini della magistratura ma che sono una scelta politica a tutela della Regione e del partito, che un mese dopo ci si ripensi mi sembra incomprensibile". Gentiloni auspicava un passo indietro: "Non è detto che ci abbia ripensato, può darsi che confermi le dimissioni, penso che il Pd debba essere molto chiaro in un messaggio contro la corruzione".
Il passo indietro è arrivato poche ore fa. Marini ha infatti confermato con una comunicazione via ‘Pec' a Porzi le dimissioni presentate "ai sensi dell'articolo 64, comma 3 dello Statuto regionale, già comunicate in data 16 aprile 2019 e discusse dall'Assemblea nelle sedute del 7 e 18 maggio scorso", spiega in una nota l'Assemblea legislativa. Nella sua comunicazione, la presidente Marini parla di "percorso dettato esclusivamente da ragioni istituzionali, di correttezza e di rispetto per tutti i componenti dell'Assemblea, sia di maggioranza, sia di opposizione, e non certo da ragioni personali". La lettera si conclude con i ringraziamenti: alla presidente dell'Assemblea legislativa "per la collaborazione istituzionale di questi anni, al servizio delle istituzioni e della comunità regionale"; ai componenti dell'Assemblea legislativa e al personale di Giunta e Consiglio "che in questi 9 anni mi ha supportato con competenza, rigore e professionalità nello svolgimento del mio complesso mandato istituzionale". Le dimissioni sono ormai definitive, ma è necessario un altro passaggio: l'atto dovrà essere formalizzato in una seduta dell'Assemblea legislativa. Ancora da chiarire tecnicamente le operazioni che porteranno alle elezioni anticipate, che potrebbero svolgersi in autunno.