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Castrazione chimica, ministra Gulia Grillo dice no a Salvini: “Non è possibile dare l’ok”

La ministra Giulia Grillo ha detto che introdurre la castrazione chimica come pena per gli stupratori non è una strada percorribile: “Io sono il ministro della Salute e sono anche un medico quindi non posso essere a favore di un provvedimento che riduca l’integrità psico-fisica di una persona”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"La castrazione chimica è una riduzione dell'integrità psico-fisica di un individuo: io sono il ministro della Salute e sono anche un medico quindi non posso essere a favore di un provvedimento che riduca l'integrità psico-fisica di una persona". Così la ministra della Salute Giulia Grillo parlando con i giornalisti in Transatlantico. "Sono favorevole a intervenire con tutti gli inasprimenti possibili e immaginabili delle pene però – spiega – come capite bene, da un punto di vista tecnico e sanitario, è impossibile dare un parere favorevole a una posizione di questo tipo".

La ministra ha detto di no alla proposta rilanciata dal ministro degli Interni Matteo Salvini per punire gli stupratori. Il ministro degli Interni è intervenuto due giorni fa sul caso della violenza di gruppo di Catania, ai danni di una turista americana, e ha detto: "Per i vermi violentatori di Catania, che hanno stuprato una turista, nessuno sconto: certezza della pena e castrazione chimica!". Il Garante dei detenuti Mauro Palma ha redarguito così il vicepremier leghista: "Parlare di linguaggio istituzionale nei confronti del ministro Salvini è come sparare sulla croce rossa. Se c'è una persona inadeguata al linguaggio istituzionale è proprio il ministro dell'interno".

L'emendamento al ddl Codice rosso, del capogruppo della Lega in commissione Giustizia alla Camera Roberto Turri, che dà la possibilità di usufruire della sospensione condizionale della pena se il condannato per reati di violenza sessuale accetta di sottoporsi alla castrazione chimica è stato accantonato in attesa di una intesa in maggioranza. Anche il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera Giuseppe Brescia ha posto un veto: "Non voterò mai l'emendamento sulla castrazione chimica. Una proposta ridicola e medievale in linea con una strategia chiara: sporcare ogni buon provvedimento che vogliamo portare avanti".

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