Castrazione chimica, Di Maio: “Prendono in giro le donne, proposta legge fa ridere. Serve galera”
"Io non ci sto a prendere in giro i cittadini e le donne che hanno paura della violenza con il tema della castrazione chimica: per come è scritta si applicherebbe solo a casi meno gravi e sarebbe volontaria. Io e il M5s andremo avanti a raccontare la verità: non si possono fare facili slogan come fa Casapound che poi si trova propri consiglieri coinvolti in un caso di violenza di gruppo". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a Varsavia, commentando la vicenda di Viterbo, dove due militanti di CasaPound sono accusati di aver stuprato una ragazza.
Il ministro degli Interni Matteo Salvini è tornato a invocare la castrazione chimica come misura punitiva per i violentatori: "Ci vuole una cura. Chiamatela castrazione chimica o blocco androgenico, la sostanza è che chiederemo l'immediata discussione alla Camera della nostra proposta di legge, ferma da troppo tempo, per intervenire su questi soggetti. Chiunque essi siano, bianchi o neri, giovani o anziani, vanno puniti e curati".
"Per me la gente che pratica violenza ai danni delle donne e dei bambini deve stare in galera: non è che gli prepariamo un ‘salvacondotto' con la castrazione chimica. E non è che parliamo di castrazione chimica solo per i casi di minore gravità facendola sembrare la soluzione al problema – ha replicato Di Maio – bisogna leggerla questa proposta di legge: dice che la castrazione di applica solo ai casi di minore gravità, come dire che applicherebbe solo ai casi di un palpeggiamento su un autobus! È una cosa da ridere! Se poi si aggiunge il fatto che la castrazione sarebbe volontaria, finisce che diventa un modo per uscire di galera. La soluzione è la galera!". Invece, ha sottolineato, "noi aumenteremo le pene come abbiamo già scritto nella legge su codice rosso e queste pene ci consentiranno di vedere marcire in galera chi mette le mani addosso ad una donna o a un bambino".