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Castellone: “Governo toglie soldi ai deboli, Reddito di cittadinanza fondamentale per lavoratori poveri”

“Il governo doveva lavorare per ridurre i divari, non aumentarli. E invece in questa legge di Bilancio si vanno a prendere soldi dai più deboli, dai poveri, da chi è in difficoltà. Si tolgono 700 milioni di euro ai percettori del Reddito di cittadinanza”: lo ha detto in un’intervista con Fanpage.it Mariolina Castellone, vicepresidente del Senato ed esponente del Movimento Cinque Stelle.
A cura di Annalisa Girardi
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"Questa manovra va nella direzione opposta rispetto a quella della giustizia sociale. Va nella direzione che segue sempre la destra, che da sempre taglia alla scuola pubblica, tagli alla sanità pubblica. Io speravo che la pandemia avesse lasciato a tutti un insegnamento chiaro, cioè che in alcuni settori, come quello della salute, non bisogna mai smettere di investire". A dirlo è Mariolina Castellone, vicepresidente del Senato ed esponente del Movimento Cinque Stelle in un'intervista con Fanpage.it. Commentando quanto fatto dal governo di Giorgia Meloni in legge di Bilancio, Castellone ha sottolineato come i due miliardi messi sulla sanità pubblica andranno in realtà per la maggior parte (circa 1,4 miliardi) a mitigare i costi dell'energia, che sono aumentati anche per gli ospedali. Questo significa che per il resto, per le assunzioni dei medici e per i migliorare i servizi sul territorio, resterà ben poco.

"Significa non dare risposte a quelli che noi abbiamo chiamato eroi durante la pandemia – prosegue Castellone – Ora ci chiedono  di essere supportati, sia assumendo più personale negli ospedali, ma anche per la medicina territoriale. Chi andrà a lavorare nelle case di comunità, negli ospedali di comunità previsti dal Pnrr? Mancano 70 mila infermieri, 20 mila medici di medicina generale. La stima è che nei prossimi anni mancheranno 100 mila medici. Ma noi non riusciremo né ad assumere, perché non sono stati stanziati fondi, né a stabilizzare personale. Quindi per i medici che chiamavamo eroi, quando bisogna dare delle risposte concrete, queste non arrivano".

La Manovra e le risorse sulla Sanità

In Manovra, continua la senatrice, non è stata inserita alcuna misura per valorizzare i contratti di medici o infermieri: "Sono i meno pagati d'Europa. Infatti i concorsi per medici di pronto soccorso vanno deserti, oggi ai medici conviene dare le dimissioni dagli ospedali pubblici e lavorare poi come gettoni. E come se si volesse andare nella direzione di lasciare più spazio alla sanità privata e smantellare invece la sanità pubblica".

Castellone ricorda che la pandemia ha colto il Paese dopo anni e anni di tagli alla sanità "ed è solo grazie all'impegno e al sacrificio che medici, infermieri e operatori sanitari hanno fatto in questi anni che il sistema sanitario ha potuto reggere il colpo". Ma questi professionisti che si aspettavano dei riconoscimenti in manovra sono rimasti senza risposte.

Intanto il governo ha anticipato invece il reintegro in corsia dei medici non vaccinati contro il Covid. "Che segnale diamo rispetto invece a quella stragrande maggioranza di medici e infermieri che, seguendo la scienza, ha creduto nel vaccino? Un medico che non crede alla scienza deve essere premiato? Io non credo", afferma Castellone.

"Governo toglierà Reddito di cittadinanza anche ai lavoratori poveri?"

Che prosegue poi ribadendo come quella del governo Meloni sia una manovra che aumenta le diseguaglianze. "In un momento storico come questo, con la pandemia prima e la crisi energetica dopo, le diseguaglianze sono aumentate. Il governo doveva lavorare per ridurre i divari, non aumentarli. E invece in questa legge di Bilancio si vanno a prendere soldi dai più deboli, dai poveri, da chi è in difficoltà". E sul reddito di cittadinanza aggiunge: "Si vanno a togliere 700 milioni dai percettori del reddito di cittadinanza che rientrano nella categoria di occupabili, inventata dal governo perché sappiamo che in realtà c'è ben poca occupabilità".

La vicepresidente del Senato sottolinea come gran parte di queste persone abbia oltre 50 anni e vada formata. "Dovrebbero fare dei percorsi che questo governo non ha indicato. Da qui a otto mesi cosa succederà? Dove verranno trovati questi posti di lavoro? Chi li offrirà? Chi farà formazione?", dice. Per poi parlare dei 200 mila lavoratori poveri che oggi percepiscono il sussidio per integrare lo stipendio: "Sono persone che già lavorano, ma con stipendi da fame. Questa integrazione verrà loro tolta? Questo è quello che vogliono sapere le persone, ma il governo non ha ancora dato risposte".

Le spese militari e le armi all'Ucraina

Sull'aumento delle spese militari annunciato dal governo, Castellone commenta: "Io sono sicura che se chiedessimo a un cittadino italiano come vorrebbe che il governo spendesse le tasse, i soldi pubblici degli italiani, se in armi o in protezione sociale, in scuole, in sanità, questo non sceglierebbe di investirli in armi". E sulla guerra in Ucraina: "Noi pensiamo che sia il momento di cambiare registro. È evidente che qui ci sia un aggressore e un aggredito, questo è chiaro dall'inizio di questo conflitto. È anche evidente, però, che la strategia che è stata seguita finora ci sta portando dritti alla terza guerra mondiale. Bisogna mettere fine a questo conflitto, facendo finalmente partire una conferenza di pace, rafforzando quel canale diplomatico che ad oggi, tranne i tentativi della Turchia di Erdogan, in realtà noi non abbiamo visto. Né l'Europa né tantomeno l'Italia sono riuscite ad avere un ruolo da protagonista in questo processo".

L'intesa difficile con il Partito democratico

Sulla possibilità di lavorare fianco a fianco con il Partito democratico su alcuni temi identitari, come il salario minimo, Castellone dice: "Quella del salario minimo è una battaglia condivisa solo in teoria. In pratica nella scorsa legislatura noi avevamo presentato una legge che istituiva il salario minimo,  la legge Catalfo. Quella legge è stata arenata, bloccata due anni in commissione e su quella legge il Pd ha depositato gli stessi emendamenti di Forza Italia chiedendo di abolire quella soglia minima di 9€, quel salario minimo legale che invece per noi è indispensabile".

Difficile pensare a una collaborazione anche a livello regionale. "Le alleanze per noi non sono alleanze a tutti i costi – conclude Castellone – Noi abbiamo dei progetti sul territorio in cui mettiamo al centro le esigente di quel territorio. Se ci sono altre forze politiche che con noi condividono quei progetti, ben vengano. Ma nel Lazio ad esempio, rispetto al Pd, non mi sembra di avere lo stesso programma su tanti temi. E sui rifiuti la pensiamo in maninera totalmente diversa".

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