Cassa integrazione in deroga, gestita dall’Inps saltando le Regioni: la modifica nel dl Rilancio
Per superare i ritardi della cassa integrazione in deroga, riservata alle imprese con meno di 5 dipendenti e a tutte le aziende che non accedono a quella ordinaria, l'idea è quella di saltare il passaggio delle Regioni: verrà pagata direttamente dall'Inps. Ne hanno parlato ieri in un incontro i ministri Francesco Boccia e Nunzia Catalfo con le Regioni per accelerare e semplificare il meccanismo. Ora, ha spiegato il ministro Boccia, ci vogliono dai 3 ai 5 mesi, tempi non compatibili con l'emergenza, anche perché, avrebbe ricordato Catalfo, le domande sono moltissime.
Nel corso dell'incontro le Regioni avrebbero concordato con il governo su metodo e proposta, ribadendo però di non avere responsabilità sui ritardi registrati in questa prima fase. La ministra del Lavoro Catalfo ha riconosciuto il grande sforzo delle Regioni, spiegando che nessuno attribuisce colpe ma che ora ci sono decisioni da prendere insieme. La precisazione è arrivata dopo l'intervento a gamba tesa del ministro Di Maio, che domenica aveva detto: "C'è un ritardo inaccettabile nell'erogazione della Cigd. Ed è inaccettabile che la gente negli ultimi due mesi non abbia ancora ricevuto cassa integrazione".
"Solo con collaborazione istituzionale", ha sottolineato Boccia, si può superare questo stallo. Il nuovo meccanismo, comunque, non si applicherebbe alle richieste già in corso. Se non si dovesse fare in tempo prima del varo del decreto Rilancio, che dovrebbe essere approvato nelle prossime ore, le norme andrebbero comunque introdotte sotto forma di emendamenti in Parlamento.
Anche Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia-Romagna ha suggerito di trasferire la gestione della cig in deroga all'Istituto di previdenza. Alla luce dell'impatto dell'emergenza coronavirus sull'economia e sull'occupazione, "vedo il problema della cassa integrazione in deroga" che non sta arrivando ai lavoratori. "Stiamo discutendo tra Regioni e Governo perché io credo che sia meglio che il tema se lo prenda in carico tutto l'Inps e trovi la modalità più facile per far arrivare il trasferimento direttamente in busta paga a quei lavoratori cui da troppe settimane, ormai da mesi viene detto che gli arriva una continuità di reddito e invece non la vedono".
"L'Istituto deve attendere che le domande delle aziende vengano decretate dalle Regioni, poi autorizza le domande e c'è una seconda fase in cui le aziende confermano se il lavoratore sta o meno lavorando, solo allora viene pagata la Cassa integrazione straordinaria, a volte in modo diretto, altre attraverso l'impresa. Ad oggi quelle pagate e dovute ai beneficiari sono 121mila", ha spiegato il presidente Inps Pasquale Tridico.
La Lega attacca: "Dopo oltre un mese di attesa e milioni di lavoratori ancora senza Cig, Tridico approda nel mondo reale e si accorge che la procedura per erogarla era questa. Lenta e macchinosa", ha detto il deputato della Lega Claudio Durigon. "Allora perché il ministro Catalfo e Conte hanno ingannato gli italiani promettendo gli assegni entro il 15 aprile? Un errore imperdonabile. E oggi che Tridico non poteva più scaricare la colpa su nessuno ha dovuto ammettere l'iter perverso che esisteva rendendo la vita difficile ad aziende e lavoratori. Catalfo e Conte sbagliano ma la triste realtà è che gli italiani sono senza soldi".
Come ricorda il Sole 24 Ore, la cassa integrazione ordinaria, che sarà nel nuovo dl Rilancio da 55 miliardi, giunto ormai alle battute finali, sarà in due step: verrà probabilmente prorogata, con 14 settimane fruibili tra il 23 febbraio e il 31 agosto 2020, e quattro settimane dal 1 settembre al 31 ottobre. Con una nuova procedura si cercherà di assicurare i pagamenti entro un mese e mezzo dalla presentazione della domanda. Per la misura previsto lo stanziamento di 10 miliardi.