Caso Visibilia, com’è andata la prima udienza del processo alla ministra Daniela Santanché

Si è svolta oggi la prima udienza del processo sul caso Visibilia, in cui la ministra del Turismo Daniela Santanché è accusata di falso in bilancio. Si tornerà in aula il prossimo 13 maggio dopo che l'avvocata Antonella Augimeri, legale dell'ex consigliere del cda di Visibilia, Massimo Cipriani, ha chiesto la nullità del decreto che disponeva il rinvio a giudizio per "violazione dei diritti della difesa". Alla richiesta si sono associati anche i difensori degli altri indagati e la corte si è riservata di decidere.
In sostanza, la legale di Cipriani ha contestato alcune ‘imprecisioni' da parte dei pm, che avrebbero depositato delle integrazioni alle indagini senza dar conto per tempo agli indagati determinando così la violazione. Se la giudice accogliesse l'eccezione, si dovrebbe tornare indietro all'udienza preliminare.
Nell'udienza il presidente del collegio dei giudici, Giuseppe Cernuto, ha bacchettato i pm Luigi Luzi e Marina Gravina invitandoli a definire meglio i capi d'imputazione per evitare confusione, cioè la ‘trama' dell'accusa, anche in relazione alle perdite "anno per anno". "Nel fascicolo del dibattimento non abbiamo trovato nulla se non i bilanci che sarebbero stati falsificati. Sarebbe opportuno che l'imputazione sia riformulata per ciascuna annualità per una valutazione più semplice", ha dichiarato. Il pm Luzi ha assicurato che depositera' al piu' presto i bilanci in cancelleria.
L'eccezione preliminare proposta dall'avvocata Augimeri era stata già bocciata dalla gup Anna Magelli nell'udienza preliminare che ha portato al rinvio a giudizio di Santanché e altre 14 persone, tutte accusate di aver nascosto "al pubblico le perdite" milionarie, cumulate fra 2016 e 2022, dalle società Visibilia Editore spa e Visibilia Editrice srl (che hanno patteggiato in udienza preliminare) e per gli anni 2019-2020 della Visibilia srl in liquidazione (rinviata a giudizio con intervenuta prescrizione per i bilanci precedenti) e di aver mascherato la "sistematica incapacità'" di "produrre reddito" per trarre un "ingiusto profitto".
È stato inoltre depositato un esposto in Procura dai soci di minoranza di Visibilia, capeggiati da Giuseppe Zeno e assistiti dall'avvocato Antonio Piantadosi, un esposto nel quale si chiede di accertare chi siano gli effettivi investitori dietro la società svizzera Wip Finance e la provenienza dei fondi utilizzati nel tentativo di acquisire il 75%di Athena Pubblicità srl, riconducibile alla ministra Santanché. Zeno chiede inoltre di verificare il ruolo di istituti di credito e intermediari coinvolti nell'operazione e se siano stati eseguiti tutti i controlli previsti dalla legge. Sulla vicenda – si legge nell'atto – "appare alquanto opaca e che un ruolo di estremo rilievo nella contrattazione risulta essere stato ricoperto da un soggetto già incriminato per il reato di riciclaggio e autoriciclaggio, appare necessario accertare anche tramite rogatoria: chi sono gli investitori che si celano dietro la Wip Finance SA; la provenienza dei fondi gia' trasferiti dalla Wip Finance SA; la provenienza degli ulteriori fondi – sino alla concorrenza di 2.700.000,00 euro – necessari per la definizione dell'operazione di cessione delle quote; chi sono i soggetti, istituti di credito e intermediari, coinvolti nella suddetta operazione e se abbiano posto in essere tutti i controlli prescritti dalla legge".