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Caso Vannacci, Crosetto: “Io sono diverso da chi mi attacca a destra e a sinistra”

Botta e riposta tra il ministro e il fedelissimo di Giorgia Meloni, Giovanni Donzelli: “In un mondo libero si scrive ciò che si pensa”. Crosetto: “Con un libro dalle tesi opposte mi sarei comportato allo stesso modo. Siamo diversi, e molto…”
A cura di Biagio Chiariello
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"Se il generale Vannacci avesse scritto un libro sostenendo tesi opposte a quelle che sostiene in questo, io mi sarei comportato esattamente allo stesso modo, da ministro. Chi mi attacca, da una parte o dall’altra, si sarebbe comportato all’opposto. Si, siamo diversi, e molto". Così su X il ministro della Difesa Guido Crosetto torna a intervenire sulle polemiche che lo hanno investito dopo i provvedimenti presi contro il generale Roberto Vannacci.

In particolare Crosetto replica al fedelissimo di Giorgia Meloni, Giovanni Donzelli, che ha puntato il dito contro di lui, sostenendo che non sia compito della politica vagliare la correttezza morale dei contenuti degli scritti (sempre in riferimento al libro di Vannacci) e che "in un mondo libero si scrive ciò che si pensa".

"Se stabilissimo che compito della politica è decidere la bontà delle idee sarebbe la fine della democrazia", ha proseguito Donzelli. Vannacci "come militare fino a questa vicenda ha reso un grande servizio alla Nazione"

Ha però sottolineato come il ministro della Difesa, Guido Crosetto, abbia "fatto benissimo" ad avviare l'azione disciplinare. "Rappresentando un ministero delicato, ha attivato un meccanismo previsto dalle procedure dell'esercito. In modo che si potesse verificare se ciò che ha fatto corrisponde alle regole militari oppure no".

Ieri la nota del ministro della Difesa in cui annunciava di aver chiesto l'avvio, come da prassi, della verifica dei fatti. "Il Generale Vannacci – sostiene Crosetto – potrà, nelle sedi opportune, esprimere le sue ragioni. Solo alla fine delle opportune verifiche interne, ove venissero ravvisate delle serie e valide contestazioni, ai sensi del Codice dell'Ordinamento militare, verranno avviati i procedimenti disciplinari previsti in ordinamento.

"Se il generale avesse scritto un libro sostenendo tesi opposte a quelle che sostiene in questo – afferma Crosetto -, io mi sarei comportato esattamente allo stesso modo, da ministro. Chi mi attacca, da una parte o dall'altra, si sarebbe comportato all'opposto. Sì, siamo diversi, e molto".

In realtà l'azione di Crosetto ha scatenato anche la reazione di Vittorio Sgarbi, con il sottosegretario alla Cultura che dichiara: "Nella garanzia dei diritti non ci sono gerarchie. Abbiamo visto che è riconosciuto legittimo dai vertici dell'esercito il matrimonio di due persone dello stesso sesso. È un affare privato ma si consente che l'unione si compia in divisa. Non lo discutiamo, ma parimenti dev'essere consentito non in divisa, ma in un libro, scrivere le proprie idee, tra l'altro legate a profondi principi cristiani, senza patire sanzioni".

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