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Caso Soumahoro, Bonelli e Fratoianni: “Non sapevamo nulla quando l’abbiamo candidato”

I leader dell’alleanza di Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, tornano sul caso di Aboubakar Soumahoro, sottolineando di non essere stati a conoscenza di nulla, quando hanno deciso di candidarlo.
A cura di Annalisa Girardi
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"Quando c'è un cortocircuito tra lotte giuste e comportamenti individuali che pongono zone d'ombre, si pone un problema: il fatto che quelle giuste lotte vengano messe in difficoltà": lo ha detto uno dei leader dell'alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni, alla trasmissione Mezz'Ora in Più su Rai 3, commentando il caso di Aboubakar Soumahoro, al centro delle polemiche in questi giorni sia per il caso dell'indagine di Latina sulle coop gestite dalla moglie e la suocera, ma anche per alcune incognite sulla gestione dei fondi della Lega Braccianti, segnalate da Fanpage.it.

"Non c'è nessuna inchiesta a suo carico, non c'è un procedimento giudiziario. C'è però una questione che riguarda l'opportunità politica. Noi siamo chiamati a essere rigorosi, prima della candidatura non sapevamo nulla. L'abbiamo presentata ad agosto, nessuno ha segnalato nulla allora", ha aggiunto Angelo Bonelli, co-portavoce dei Verdi.

"Noi abbiamo eletto in Parlamento 16 persone, di questi due sono candidatura dalla società civile. Due persone, Aboubakar Soumahoro e Ilaria Cucchi, che erano un punto di riferimento per alcuni temi", ha proseguito Fratoianni. Poi Bonelli: "Quando abbiamo deciso di candidare Soumahoro era in ragione del suo lavoro di attivista. Stavamo cercando di dare un segnale di apertura. Se qualcuno aveva delle cose da dire così gravi, perché non l'ha fatto?".

L'inchiesta di Fanpage.it, va precisato, è stata pubblicata il 14 settembre. La questione dell'indagine della procura di Latina a carico della moglie e della suocera, invece, è scoppiata a metà novembre.

"Ma chi lo sapeva che c'era un business Soumahoro? Se io ho avessi avuto una segnalazione, allora quello avrebbe messo in discussione la candidatura di una persona che ha fatto grandi battaglie e che rafforzava il terreno del lavoro" sul tema migranti e sulla questione dei ghetti "su cui abbiamo sempre lavorato con rigore, coerenza e spesso in solitudine", ha ribadito il segretario di Sinistra italiano, ribadendo di non aver mai saputo nulla delle vicende attorno a Soumahoro.

"Non mi pento di una scelta, spero che l'evoluzione di questa vicenda porti a una soluzione e mi preoccupo di tutelare chi in questo mondo continua a lavorare", ha poi concluso Fratoianni.

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