Caso Siri, parla Di Maio: “Sarà il premier Conte a farlo dimettere”
Sarà il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ad intervenire sul caso del sottosegretario leghista alle Infrastrutture Armando Siri, coinvolto in un’inchiesta per corruzione nell'ambito dell'eolico, perché lasci il suo incarico di governo. “E lui se ne andrà” sottolinea il leader del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio in una intervista al Corriere della Sear. Poi invita Matteo Salvini a "chiarire anche su Paolo Arata", l'ex parlamentare di Roza Italia, responsabile del programma Lega per l'ambiente, che, secondo l'accusa, sarebbe vicino a Vito Nicastri, imprenditore indicato dai magistrati come "finanziatore" della latitanza del boss Matteo Messina Denaro. La vicenda ha creato una forte spaccatura tra o due alleati di governo, con i 5 Stelle schierati per le dimissioni e la Lega contraria. Luigi Di Maio assicura però sulla tenuta della maggioranza: "Il governo è uno e c'è un contratto. Non si è rotto nulla, per noi va avanti. Vogliamo fare tante cose e in squadra. Mi auguro valga lo stesso per la Lega".
Di Maio: Lega prenda le distanze da Arata
"Sapevo che non sarebbe stato semplice – prosegue Di Maio al Corsea -. Non mi delude la Lega, mi impensierisce quando evoca crisi di governo irresponsabili". E ammette di fidarsi più di Matteo Salvini, "meno di chi gli sta intorno”. Il riferimento è proprio "a questo Paolo Arata che avrebbe scritto il programma sull'energia della Lega, che lo propose alla guida dell`Autorità Arera e che, per le inchieste, è il faccendiere di Vito Nicastri, vicino alla mafia. Credo che la Lega debba prendere le distanze da lui e chiarire il suo ruolo, visto che il figlio è stato assunto da Giorgetti".
Le polemiche sul 25 aprile
Di Maio è poi tornato sulle polemiche per il 25 aprile in merito alla mancata partecipazione degli esponenti del Carroccio (presenti invece i grillini). "Con il menefreghismo non si va da nessuna parte. Quando un giorno avrò la fortuna di avere un figlio voglio che conosca la storia del suo Paese", spiega il vicepremier. Mentre sulla foto di Salvini con il mitra che ha generato la polemica nei giorni scorsi, il leader pentastellato commenta: "Più che il post mi allarma la proposta leghista per la libera circolazione delle armi. Con noi non passerà mai".