Caso Santanchè, sottosegretario Mantovano non difende la ministra: “Si esprimeranno governo e Procura”
La ministra Daniela Santanchè deve restare al suo posto, nonostante il caso politico scatenato dall'inchiesta di Report sulla gestione delle sue aziende? Una domanda a cui, finora, la maggioranza di centrodestra e gli esponenti di governo hanno risposto in modo netto, difendendo la ministra del Turismo. Durante la sua informativa in Senato, i banchi del governo erano stati riempiti quasi del tutto, per dimostrare la vicinanza e la compattezza dell'esecutivo. Questa sera, però, è apparso meno entusiastico il tono di Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e considerato molto vicino a Giorgia Meloni.
Intercettato dai cronisti dopo la presentazione di un libro alla Luiss, a Roma, Mantovano ha risposto alla stessa domanda: Santanchè dovrebbe restare al suo posto? "Io sono molto rispettoso delle competenze e dei tempi", ha dichiarato il sottosegretario. "Domani il ministro del Lavoro risponderà a una question time che ha questo argomento, rispetto a un'indagine che è in corso e i cui contenuti io non conosco".
La ministra Calderone andrà in Aula domani, dopo un'interpellanza urgente presentata dal Pd. Il partito di Elly Schlein aveva già annunciato che la sua strategia, invece di passare da una mozione di sfiducia come quella del Movimento 5 stelle – che infatti è stata fatta slittare – sarebbe passata dal chiamare in Parlamento una serie di ministri, a partire da Calderone, per rispondere nel merito sulle accuse rivolte a Santanchè. In questo caso, le domande si concentreranno sulla gestione dei fondi per l'emergenza Covid.
Mantovano si è limitato, quindi, a demandare la questione alle scelte politiche dell'esecutivo e alla magistratura, senza prendere una posizione di difesa nei confronti di Santanchè: "Attendiamo per un verso le comunicazioni del governo, attraverso coloro che sono stati interpellati in Parlamento. Per altro verso, le determinazioni dell'autorità giudiziaria", ha tagliato corto.
E a proposito di magistratura, il sottosegretario ha risposto anche a una domanda di Fanpage.it sullo scontro in atto tra il governo e l'Associazione nazionale magistrati (Anm). Solo stamattina, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha invitato la politica a non "inchinarsi" davanti alla magistratura. Nordio ha negato che ci possa essere un'azione di parte della magistratura voglia "interferire nell'azione governativa". Un'accusa che, però, era partita proprio dal governo.
Mantovano, ex magistrato come Nordio, ha sottolineato le responsabilità dell'Anm: "Ho fatto delle condizioni di prospettiva, di apertura al dialogo e al confronto sereno, qualche sera fa. Poi non mi pare che questo appello al dialogo sia stato molto accolto". E ha concluso definendo le proteste dei magistrati come un ‘appello alla rissa': "Sarebbe improprio rispondere ad un appello alla rissa con la rissa, non è nel mio costume né in quello del governo".