Caso Santanchè, si avvicina l’informativa in Senato e spunta un debito da 15 milioni già nel 2011
Continuano le rivelazioni sulla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, e la gestione delle sue aziende nel corso degli anni. La ministra è già al centro di un caso sollevato dall'inchiesta di Report sulle sue aziende, Ki Group e Visibilia. Le accuse riguardano dei presunti mancati saldi delle forniture, bilanci in rosso e lavoratori lasciati senza liquidazione. Le opposizioni hanno chiesto le sue dimissioni, che per il momento Santanchè ha categoricamente negato. Mercoledì 5 luglio la ministra è attesa per un'informativa in Senato. Qui, secondo le sue stesse parole, risponderà "tranquillamente a tutto". Nel frattempo, però, emergono altre informazioni sulle attività di Santanchè negli anni scorsi.
La puntata di Report che andrà in onda questa sera su Rai Tre, infatti, riporterà "la prova che Visibilia era esposta con il sistema bancario già a partire dal 2011 per 15 milioni", ha fatto sapere la trasmissione. Di questi soldi, circa 2,8 milioni sarebbero derivati da un prestito della Banca popolare di Milano e Santanchè, all'epoca sottosegretaria nel governo Berlusconi, avrebbe chiesto alla banca di estendere il fido per altri due milinoi di euro. Di fronte al rifiuto della banca, però, secondo quanto ricostruito da Report la sottosegretaria avrebbe chiamato "il braccio destro dell’allora capo della banca Massimo Ponzellini", cioè Antonio Cannalire, e "si sarebbe offerta anche di organizzare incontri di Ponzellini con Draghi", allora a capo della Banca d'Italia, "e Berlusconi".
Santanchè ha negato, ma secondo la trasmissione ci sarebbero documenti a riprova di questa offerta. Alla fine, la Banca popolare di Milano non concesse i due milioni di euro in più, ma comprò da Visibilia "spazi pubblicitari per 320 mila euro", che furono distribuiti in parte su Il Giornale e Libero, in parte anche per l'Ordine di Como, un quotidiano che era di proprietà di Alessandro Sallusti, all'epoca compagno di Santanchè. In quegli stessi anni poi, grazie a "un benevolo prestito da parte di Monte dei Paschi di Siena" la sottosegretaria sarebbe riuscita ad acquisire la sua altra azienda, Ki Group. "Tra Bioera e Ki Group, Santanchè e Canio Mazzaro raccolgono dai piccoli azionisti, in nove anni, 23 milioni e 9 milioni si trasformeranno in emolumenti per le loro cariche sociali ricoperte in quegli anni", afferma Report.
Anche su queste nuove informazioni, la ministra sarà chiamata a rispondere in Aula mercoledì. "Non ho alcun tipo di imbarazzo", ha dichiarato ieri al Secolo XIX. "Sono state dette cose false, ma risponderò a tutto in Parlamento: ho la serenità di chi ci ha sempre messo la faccia". Sottolineando, poi, di aver già presentato una querela ai danni di Report.
Le opposizioni, intanto, stanno prendendo in considerazione una mozione di sfiducia nei confronti di Santanchè. "Sentiamo cosa ha da dire, e poi valuteremo", ha detto nei giorni scorsi Elly Schlein, segretaria del Pd. Quello in Aula a Palazzo Madama, così, appare sempre di più come uno snodo fondamentale per il futuro della ministra.