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News sul caso Daniela Santanchè

Caso Santanchè, la Procura di Milano chiede il fallimento di Ki Group: la ministra non si dimette

Dopo il caso Visibilia, la procura di Milano ha chiesto il fallimento di Ki Group, l’azienda del settore biologico che non pagava fornitori e dipendenti. Non convince il piano di risanamento.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Ultimamente, per Daniela Santanchè, i guai sembrano non finire mai. La ministra del Turismo, impegnata attualmente in missione in Cina, ha avuto notizia della decisione della Procura di Milano di chiedere il fallimento di Ki Group. Durante il suo intervento in Senato, Santanchè parlò delle vicende imprenditoriali che la riguardano, spiegando che – per quanto riguarda l'azienda che si occupa di biologico – la situazione sarebbe stata risanata. Nello specifico, il problema riguarda i fornitori non pagati e i trattamenti di fine rapporto ancora da liquidare a dipendenti che li attendono da anni.

La ministra aveva detto che la società avrebbe saldato i proprio conti, pur ribadendo di non avere più alcun ruolo operativo dentro Ki Group. Per la Procura, però, la richiesta di concordato non è affidabile. Tanto che i pm hanno chiesto il fallimento dell'azienda. E se così fosse, gli amministratori – anche quelli passati – rischiano di essere indagati per bancarotta. Nonostante le nuove indagini – e nonostante le richieste delle opposizioni – Santanchè ha già chiarito che non si dimetterà da ministra.

Ki Group fa parte del gruppo Bioera, nel quale sono entrati in maggioranza – ormai quasi dieci anni fa – Daniela Santanchè e l'ex compagno Canio Mazzaro. Secondo quanto ricostruito da Report, però, negli anni l'azienda del settore biologico è andata sempre peggio, smettendo di pagare alcuni fornitori – poi falliti – e trattenendo i Tfr dei dipendenti licenziati. Nel frattempo, per Santanchè e Mazzaro sarebbero arrivati dividendi milionari.

L'azienda, secondo il piano degli imprenditori, sarebbe stata risanata grazie a un intervento da 1,6 milioni di euro di Bioera, che però – secondo la Procura – ha debiti per oltre 5 milioni di euro e non fornisce alcuna garanzia che il piano di risanamento venga realisticamente portato a termine. Con questa situazione finanziaria, "non si vede come Bioera possa farsi carico del peso economico del piano proposto da Ki Group", scrivono i pm di Milano. Perciò la richiesta di fallimento per entrambe le società: Ki Group e Bioera.

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